Il manoscritto, composito, è stato studiato a fondo da Marco Antonio Siciliani, che ha identificato le diverse unità che attualmente lo compongono e al cui lavoro rinviamo per una descrizione completa del codice. Riportiamo in questa sede l’unità IV (senione, f. 1r-12v) che, oltre a Regulae su paramenti dei canonici del Santo Sepolcro di Gerusalemme e una Benedictio ramos palmarum et olivarum, conserva in apertura brani di argomento computistico ai quali sono frammisti le prime 14 strofe di Anni Domini (più tre terzine spurie), riconosciute per la prima volta da Delle Donne.

Siciliani ha identificato:

una versione parziale – i capitoli XII, I-IX, XI, XIII-XIV – del DTR di Beda;

escerti del Liber de computo di Rabanus;

parte del De divisionibus temporum dello Pseudo Beda;

l’anonimo De antichristo;

il De XV signis et de XV diebus, tratto dal De novissimis et antichristo di Pier Damiani;

estratto dal De embolismorum ratione computus;

escerti dal De argumentis lune libellus dello Pseudo Beda;

il trattato Veteris questionis nova solutio dell’Anonimo di Limoges, il cui altro unico testimone conosciuto sinora risale al XII secolo;

estratti dagli Ephemeris, dello Pseudo Beda;

selezione di brani tratti da un anonimo Liber de computo;

versi mnemotecnici per il calcolo della Pasqua.

Delle
Donne, Fulvio, Gli Annales breves de Terra Sancta del Tesoro della Chiesa del Santo Sepolcro, in Tra Oriente e Occidente. Istituzioni religiose a Barletta nel Medioevo (secoli XI-XV), a cura di L. Derosa, F. Panarelli e V. Rivera Magos, Bari, 2018, pp. 129-134; Rob.; Siciliani, Marco Antonio, Genesi e fruizione del codice della Basilica del Santo Sepolcro di Barletta, in Storie della città. Tra ricerca e valorizzazione: Barletta dalla tardo antichità all’età moderna, a cura di S. Chiaffarata, V. Rivera Magos e F. Violante, Barletta, Editrice Rotas, 2018, pp. 51-69.