I TESTI
I testi in questa
sezione e nel primo volume/CD-ROM costituiscono, per una selezione operata
dalla storia ma non senza cause, una sorta di antologia della migliore lirica
religiosa e profana di tradizione extraliturgica del periodo lato sensu
carolingio. Non si vorrà qui fare il punto storico-letterario su un campionario
così elevato, che è stato oggetto altrove delle ricerche del gruppo, ma non si
potrà non attirare l’attenzione sull’importanza capitale, per valore
documentario e letterario, di quasi tutti i testi qui raccolti: dai capolavori
confessionali di Paolino d’Aquileia alle drammatiche creazioni liriche di
Gotescalco, dai testi penitenziali come Anima nimis ai planctus per
personaggi storici come l’A solis ortu per Carlo Magno, il Mecum
Timavi per il duca Erico e Hug dulce nomen per
l’abate di Charroux, dal ritmo di Angilberto per la battaglia di Fontenoy a
teatralizzazioni bibliche come l’Adam, Arbor, Fuit Domini, Tertio in flore,
da indovinelli surreali come Audite versus e allegorizzazioni
paraliturgiche come l’Avis haec magna a testi di catechesi morale e
celebri canti natalizi come il Gratuletur, entrato nel repertorio
di canzonieri laici come i Carmina Cantabrigensia, dalle canzoni di
guerra di aristocrazie locali come il ritmo modenese agli inni escatologici che
anticipano di secoli il Dies irae come il Qui de
mortis, o alle precursioni del Ludus de Antichristo come
il Quique cupitis. Si ha l’impressione che la musica abbia selezionato
in questa raccolta una sorta di laboratorio di tendenze, di temi, modi ed
espressioni della poesia che si imporrà nei secoli successivi, distillandone
una sequenza di perle che rappresentano spesso dei vertici della letteratura di
quest’epoca e la cui esecuzione musicata fa immaginare diffusi e conosciuti ben
oltre la cerchia dei litterati. Siamo convinti che il genere ritmico
rappresenta infatti il livello letterato di una poesia semipopolare nata –
spesso fuori dalle scuole – probabilmente dalla ritmizzazione della prosa, e la
presenza della musica seleziona in qualche modo gli esempi in grado di
rappresentare una codifica delle esigenze della nuova comunicazione poetica. Ci
auguriamo che anche il presente, che ancora legge e canta poesia ritmica, consideri
la leggerezza monumentale di questi documenti degna di partecipazione ancora
viva.