PREMESSA METODOLOGICA
Le edizioni e gli studi presentati in questo volume si basano su un numero
complessivo di 81 manoscritti integri o frammentari (cui va aggiunto un
testimone deperdito, ma parzialmente ricostruibile sulla scorta di una
precedente edizione); per facilitare la consultazione delle fonti e offrire in
aggiunta alcune notizie sulla trasmissione e diffusione dei testi esaminati è
parso utile fornire una descrizione sommaria di tutti i codici censiti.
Il modello di scheda qui proposto si prefigge di fornire indicazioni minime
su tre distinti livelli (codicologico, testuale e storico) e presenta una
duplice strutturazione, dipendente in sostanza dalla composizione del codice.
Le schede dei codici unitari descrivono in successione i seguenti elementi: i
dati codicologici e paleografici essenziali (sede di conservazione, fondo,
segnatura seguita da sigla di abbreviazione, datazione, materia scrittoria,
numero complessivo delle carte, formato1, scrittura e disposizione del testo)2, il contenuto del manoscritto (in forma dettagliata anche in presenza di
corpose miscellanee)3 e infine i dati
relativi alla storia, non ché all’origine o provenienza del codice (sia quelli
oggettivamente documentati sulla compagine, sia quelli ipotizzati dagli
studiosi su base storica o paleografica)4 con indicazioni aggiunte relative alla destinazione e al tipo di fruizione
riservati ai testi tràditi. Le schede dei codici compositi risultano, invece,
suddivise in due sezioni: la prima è dedicata alla descrizione e alla storia
della compagine nel suo assetto complessivo; la seconda descrive più
specificatamente la composizione codicologica e testuale della sezione in cui
il rhythmus è trascritto (la descrizione delle restanti unità codicologiche è
stata completamente omessa, perché scarsamente significativa per la valutazione
dei testi poetici qui esaminati).
Nella bibliografia posta al termine di ogni scheda (data in forma più ampia
possibile, anche se in taluni casi non esaustiva come per il noto canzoniere di
Cambridge) sono elencati in ordine alfabetico tutti i contributi in cui il
codice risulta menzionato, sia che si tratti di studi interamente incentrati
sulla storia o il contenuto del testimone esaminato, sia che si tratti di
articoli contenenti informazioni di carattere accessorio o marginale (ma
comunque utili per una conoscenza globale delle problematiche storiche,
paleografiche e letterarie del codice).
I codici qui descritti non sono stati visti direttamente: i dati offerti
sono stati desunti dai cataloghi a stampa (antichi o moderni che siano) o
eventualmente da singoli contributi (soprattutto edizioni critiche, come quelle
a cura di D. Norberg e C. Weber), nei quali la descrizione del codice risulti
in sostanza più ricca ed esauriente di quella offerta dai rispettivi cataloghi.
Altre informazioni sono state occasionalmente ricavate dall’esame diretto dei
microfilms o – eccezionalmente – da alcuni cataloghi di manoscritti reperibili
on line5. A questo
proposito segnalo che la descrizione dei mss. Köln Erzbischöfliche Diözesan-
und Dombibliothek, 35 e 106 e Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 2 è stata
condotta direttamente sulle riproduzioni digitali, che da qualche mese sono
reperibili on line nei seguenti siti: www.ceec.uni-koeln.de e www.cesg.unifr.ch
e che pertanto le schede qui proposte differiscono (talora anche in modo
sostanziale) rispetto a quelle visionabili nei relativi cataloghi. Una sommaria
decrizione del ms. Salzburg, Museum Carolino Augusteum, 2161 è invece
disponibile all’indice del sito Monastic Hill: www.hmml.org.
Gli eventuali aggiornamenti bibliografici a quanto già presente si possono
trovare su Mirabile, di cui riportiamo il permalink in fondo a ciascuna
descrizione.
SCHEDE DESCRITTIVE
Composito;
membr.; ff. 99. Il codice è composito di due sezioni pressoché coeve e proviene
dall’abbazia di Saint-Aubin (Angers). Bernhard Bischoff ha ricondotto l’origine
dei ff. 1-8 iniziali (con Glossarium Graeco-Latinum) alla Francia
occidentale (sec. IX ex.) e l’origine della sezione successiva (ff. 9-99) alla
Bretagna (cfr. Bischoff, Katalog, p. 22 nr. 68-9).
Sez. II (ff.
9-99)
Sec. IX ex. (897 ca.); mm 330 x 242 (ca.); minuscola carolina; testo a piena
pagina. L’origine della sezione (corredata di glosse in antico bretone) è stata
ricondotta a Saint- Paul de Léon in Bretagna (cfr. Weber, Gottschalk von
Orbais, p. 84).
Una mano diversa, ma pressoché coeva a quella principale, ha inserito il
ritmo Ut quid iubes in uno spazio rimasto in bianco nella metà inferiore del f.
96v e poi a f. 99r (parzialmente occupato da un esteso disegno a penna); il
testo, vergato in una minuscola carolina poco accurata dalla stessa mano che ha
copiato anche il testo antecedente, procede a tutta pagina, senza rispetto per
lo specchio di rigatura sottostante. Il ritmo, inserito entro una raccolta di
contenuto prevalentemente computistico finalizzata ad uso scolastico, era forse
destinato a lettura privata (si noti la sua posizione marginale e l’assenza di
notazione neumatica).
Bibliografia: Angers. Catalogue général, p. 349; Bischoff, Katalog,
p. 22 nr. 68-9; Bischoff, Mittelalterliche Studien, II, pp. 29, 69, 251
n. 24; Brett, Breton Latin Literature, pp. 9-10; Campanile, Vocabularium
cornicum, p. 299; Deuffic, Production manuscrite, p. 293;
Dionisotti, Glossary stories, p. 312; Fleuriot, Dictionnaire des
gloses, pp. 8-11; Holtz, Liber in partibus Donati, pp. 177 n. 20,
196-200; Laistner, Hand-List of Bede mss., pp. 139, 148; Lambert, Commentaires
celtiques, I, pp. 119-43; II, pp. 185- 206; Lambert, Écrits
scientifiques de Bède, pp. 309-19 tavv. 5; Lambert, Gloses en
vieux-breton, pp. 89- 92; Lambert, Thirty, pp. 29-43; Lambert, Tribunus,
pp. 120-1; Le Duc, À propos, pp. 143-4; Le Duc, Glose, pp. 261-2;
Le Duc, Signes de construction, pp. 351-61 (passim); Lemoine, Signes
de construction, p. 107; Ã Cróinín, Early Irish Annals, pp. 74-86;
Omont, Glossarium Andegavense, pp. 665-88; Smolak, Bacchusgemeinschaft,
pp. 267-87; Weber, Gottschalk von Orbais, pp. 83-5, 127 (passim).
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/angers-bibliothèque-municipale-477-(461)-manoscript/69
Autun, Bibliothèque Municipale, S. 31 (29) (= Au)
Sec. IX terzo quarto; membr.; ff. 148; mm 280 x 185; minuscola carolina di
più mani diverse; testo a piena pagina.
Bernhard Bischoff riconduce l’origine del codice alla Francia sud-orientale
e lo data all’ultimo terzo del sec. IX (cfr. Bischoff, Katalog, p. 38
nr. 162). Il manoscritto proviene dal Capitolo di Autun. I ritmi Fuit Domini
(vergato ai ff. 141v-144v e 146r) e Tertio in flore (vergato ai ff.
146r-v e 148r-v) sono stati copiati nella sezione finale del codice in una
posata minuscola carolina su campo di scrittura a piena pagina. La presenza di
diffuse tracce d’umidità consente di seguire il testo solo a tratti (in
particolar modo a f. 148v, dove la parte finale del ritmo Tertio in flore risulta
quasi del tutto illeggibile). Il codice era presumibilmente destinato a lettura
scolastica.
Bibliografia: Alexander-Maître, Reliures médiévales, p. 46
tav. 50-2; Autun, Catalogue, pp. 114- 6; Autun. Catalogue général,
p. 19; Bischoff, Katalog, p. 38 nr. 162; Gorman, Source Marks, p.
284; Guscin, Versus de Iacob, p. 56 n. 1; Laistner, Hand-List of Bede
mss., p. 50; Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 335; MGH Poetae VI,
1, p. 208; MGH Poetae IV, 3, p. 1132; Norberg, Paulin d’Aquilée,
p. 83 (passim); Stella, Raccolte di ritmi , pp. 828-9 (passim);
Strecker, Lazarusrhythmus, pp. 143-58; Wilmart, Hymne de Paulin sur
Lazare, pp. 33-4.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/autun-bibliothèque-municipale-s-31-(29)-manoscript/11764
Autun, Bibliothèque Municipale, S. 37 (33) (= Au1)
Composito; membr.; ff. 86. Il manoscritto consta di cinque sezioni
(rispettivamente ff. 1-7, 8-23, 24-47, 48-70 e 71-86) pressoché coeve, di
origine francese e di prevalente contenuto agiografico. L’assemblaggio della
compagine è presumibilmente avvenuto ab antiquo. Il manoscritto proviene dal
Capitolo di Autun.
Sez. I (ff. 1-7)
Sec. IX ex.; mm 245 x 215; minuscola carolina; testo a due colonne (f. 1) e
a piena pagina (ff. 2-7). Gli spazi rimasti in bianco all’inizio e alla fine
della sezione sono stati occasionalmente riutilizzati per aggiunte posteriori
(databili ai sec. IX ex.-X in., XI e XV).
I ritmi O deus misere (f. 1ra-rb) e Ut quid iubes (f. 1rb-va)
sono stati aggiunti sulla carta iniziale della sezione codicologica da una mano
diversa e leggermente più tarda (sec. IX ex.-X in.) rispetto a quella che ha
vergato ai ff. 2-7 il testo agiografico principale (sec. IX ex.); precede la
rubrica Versus Gotiscalci in lettere capitali. Bernhard Bischoff, che
considera il f. 1 di origine autonoma e di aggiunta posteriore, lo data alla
fine del sec. IX (cfr. Bischoff, Katalog, p. 38 nr. 164). Per la sezione
(di prevalente contenuto agiografico) è possibile ipotizzare una fruizione di
tipo liturgico.
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, pp. 134-5; Alexander-Maître, Reliures médiévales, p. 47; Autun, Catalogue, pp. 122-8; Autun, Catalogue général, p. 20; Bischoff, Katalog, p. 38 nr. 164; Bischoff, Mittelalterliche Studien, II, pp. 28-9; Borius, Constance de Lyon; Fágrega Grau, Pasionario hispánico; Krusch-Levison, Passiones vitaeque; MGH Poetae III, p. 721; MGH Poetae IV, 2, p. 607; Ripberger, Der Pseudo-Hieronymus Brief IX; von Moos, Gottschalks Gedicht, II, p. 334; Weber, Gottschalk von Orbais, pp. 83, 85-7, 147 (passim); Wieckersheimer, Manuscrits latins, p. 16 nr. 6.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/autun-bibliothèque-municipale-s-37-(33)-manoscript/120563
Bamberg, Staatsbibliothek, Varia 1 (olim H.J.IV.20) (=
Bam)
Sec. X; membr.; ff. 66; mm 250 x 190; minuscola carolina; testo a piena
pagina.
Il codice proviene dal Capitolo di Bamberg; la sua origine è dibattuta e
attribuita sia a Reims (Stäblein, Monumenta monodica I, p. 569) sia a
zona bavarese (cfr. RISM III, p. 16). La mano principale del codice (che
tramanda una miscellanea di contenuto prettamente musicale) ha vergato i versi
iniziali del ritmo Gratuletur su un sistema di sette righe tracciate ad
inchiostro rosso, inserito entro il breve Dialogus de organo trascritto
al f. 63r-v, presumibilmente con lo scopo di esemplificarne il contenuto. Data
la particolare collocazione del testo e la resa grafica, presumiamo un uso
scolastico (confermato dal contenuto didattico-musicale dell’intera silloge).
Bibliografia: Aere Perennius, p. 29 nr. 42; Barrett, Ritmi
ad cantandum, pp. 401, 409; Bower, Boethius’ De institutione musica,
p. 244; Commemoratio brevis, pp. 1-2; Hebborn, Dasia, pp. 113,
201, 273, 308; Huglo, Tonaires, p. 63; Leitschuh, Katalog, pp.
497-8; Mütherich, Library of Otto III, p. 20; Phillips, Dasia, p.
164; Phillips, Musica et Scolica Enchiriadis, pp. 44-119;
Phillips-Huglo, Rex caeli, pp. 36-43; RISM III, pp. 15-7 (con
ricca bibliografia); RISM VI, pp. 258-9; Ruf, Mittelalterliche
Bibliothekskataloge, pp. 343, 345; Schmid, Musica enchiriadis, pp.
VII. IX; Smits, Muziekgeschiedenis, p. 732; Stäblein, Monumenta
monodica, I, p. 569; Torkewitz, Das älteste Dokument, pp. 34-6;
Waeltner, Die Bamberger Dialog, pp. 175-83; Waeltner, Die Lehre,
pp. 39-51; Waeltner, Organum.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/bamberg-staatsbibliothek-varia-1-(hj-iv-20)-manoscript/4173
Basel, Universitätsbibliothek, A.IV.11 (= Bas)
Composito; membr.; ff. 82. Il manoscritto (composito di due sezioni coeve,
corrispondenti rispettivamente ai ff. 1-74 e ai ff. 75-82) è originario della
Germania (cfr. Munk Olsen, Auteurs classiques, II, p. 315) e proviene
dal Convento dei Domenicani di Basel.
Sez. II (ff. 75-82)
Sec. XI; mm 290 x 210 (ca.); minuscola carolina; testo a due colonne.
Una mano diversa ma coeva a quella principale ha vergato a f. 77ra (rimasto
in bianco e interamente occupato dal disegno a penna di un labirinto di forma
circolare) le parole iniziali del ritmo O mi custos . La posizione e
l’estrema brevità del testo riportato fanno pensare ad una probatio calami vergata
in modo occasionale e con finalità strettamente private.
Bibliografia: Escher, Miniaturen, p. 37 nr. 23 fig. 8; MGH Poetae IV, 3, p. 1118; Munk Olsen, Auteurs classiques, II, pp. 284, 315-6.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/basel-bâle-universitätsbibliothek-(olim-öffentlich-manoscript/90854
Bern, Burgerbibliothek, 100 (= Be1)
Sec. XII; membr.; ff. 94; formato in-folio; minuscola di transizione; testo
a due colonne.
Il codice è di origine francese (cfr. Lendinara, Paolino d’Aquileia,
p. 337), ma la provenienza resta ignota. Una mano diversa, ma coeva a quella
principale, ha vergato a f. 94rbvb (collocato alla fine della compagine e
rimasto in bianco) il ritmo Ad caeli clara ; la rubrica premessa al
ritmo attribuisce il ritmo a Ilario di Poitiers (ragione per cui fu pubblicato
per la prima volta tra le sue opere). Si presume che il codice (una miscellanea
omogenea con opere di Ilario di Poitiers e brevi testi agiografici e omiletici
strettamenti correlati alla sua figura) fosse destinato ad uso scolastico e che
tale fosse anche la destinazione del componimento finale, aggiunto unicamente
perché ritenuto opera di Ilario (l’ipotesi sembra confortata dall’assenza di
notazione neumatica).
Bibliografia: Barrett, Two New Sources, p. 26; CPPM, II/B,
p. 770 nr. 3403; Feder, Hilarii Pictaviensis opera, p. LXVI; Hagen, Catalogus
codicum Bernensium, pp. 152-3; Lendinara, Paolino d’Aquileia, p.
337; MGH Poetae I, p. 125; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 84 (passim);
Stella, Raccolte di ritmi , pp. 811 n. 19, 812 n. 21 (passim).
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/bern-universitätsbibliothek-burgerbibliothek-(bibl-manoscript/100782
Bern, Burgerbibliothek, 394 (= Be2)
Sec. IX-X; membr.; ff. I, 232; mm 238 x 163; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
L’origine del codice è ampiamente dibattuta (con attribuzione a Fleury,
Auxerre e Saint-Briel de Senlis) e non ancora accertata; il carmen vergato ai
ff. 227v-230r e dedicato a Costantino (monaco a Saint-Benoît-sur-Loire a Fleury
e successivamente abate di Saint- Mesmin a Micy) lascia presumere una
provenienza da uno di tali enti (per la disamina di tali problematiche cfr.
Mostert, Library of Fleury, p. 76 nr. 180, che data il codice al sec. X
ex.); Bernhard Bischoff riconduce il codice alla Francia occidentale (ad area
di influsso britannico) e lo data ai sec. IX-X (cfr. Bischoff, Katalog,
p. 126 nr. 590); nel sec. XVI il codice era di proprietà degli umanisti Pierre
Daniel e Daniel Bongars. Il ritmo Mecum Timaui è stato vergato a piena
pagina sul verso del f. I (di evidente aggiunta posteriore) da mano diversa e
più tarda (sec. X1) rispetto a quella principale in una minuscola carolina dal ductus
irregolare e poco accurato; precede il titolo in litterae elongatae (Versus
de Herico); notazione neumatica sulla prima strofa del componimento.
Precede uno schema di penna su argomenti di natura filosofica. L’aggiunta
occasionale del ritmo è forse strettamente correlata al contenuto del codice,
una silloge poetica con i Carmina di Prudenzio e varie aggiunte finali (per lo
più di natura poetica). La presenza sul ritmo di notazione neumatica certifica
un uso liturgico.
Bibliografia: Barrett, Neumatic notations, p. 150 n. 5;
Barrett, Ritmi ad cantandum, pp. 404, 406- 7, 417; Bischoff, Katalog,
p. 126 nr. 590; Casadei Turoni Monti, Paolino di Aquileia, p. 66; Clavis.
Auctores Galliae, II, pp. 34, 94, 160; Cunningham: Prudentius, Carmina,
p. XVI nr. 39; De Meyier, Petau, p. 113; Dümmler, Handschriftliche
Überlieferung, p. 122; Duval, Paulin d’Aquilée, p. 116 n. 6; Gozzi, Composizioni
musicali, p. 199; Hagen, Catalogus codicum Bernensium, pp. 362-3;
Lendinara, Paolino d’Aquileia, pp. 337-8; MGH Poetae I, pp. 125,
168; Mostert, Library of Fleury, p. 76 nr. 180; Norberg, Paulin
d’Aquilée, p. 84 (passim); Paolino d’Aquileia 1, p. 237;
Stella, Raccolte di ritmi , pp. 812 n. 21, 828 (passim); Traube, Vorlesungen,
III, p. 113.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/bern-universitätsbibliothek-burgerbibliothek-(bibl-manoscript/3378
Bern, Burgerbibliothek, 455 (= Be3)
Sec. IX secondo terzo; membr.; ff. II, 44, II’; mm 220 x 160 (ca.);
minuscola carolina; testo a piena pagina.
L’origine del codice (datato da Hagen al sec. X) è stata ampiamente
dibattuta: già ricondotto dubitativamente a Fleury (cfr. Mostert, Library of
Fleury, p. 78 nr. 195) e più recentemente attribuito da Bischoff a zona di
influenza parigina con datazione al secondo terzo del sec. IX (cfr. Bischoff, Katalog,
p. 128 nr. 599), il codice potrebbe aver avuto un iter storico più complesso:
secondo Contreni infatti sarebbe stato esemplato a Tours nel sec. IX avanzato e
successivamente emigrato a Laon (sec. X in.), dove sarebbe stato corredato di
notazione musicale dal maestro Adelelmo di Laon, insegnante di canto nella
scuola locale (cfr. Contreni, School of Laon, pp. 159-61). Nel sec. XVI
era di proprietà dell’umanista Pierre Daniel. La mano principale del codice ha
vergato in minuscola carolina su campo di scrittura a piena pagina i seguenti
ritmi: Auis haec magna (ff. 13v-14v), Tertio in flore (ff.
16bisr-18v), Mecum Timaui (ff. 18v-20r) e Ad caeli clara (ff.
41r-42v), corredati di notazione neumatica sulle prime strofe (eccetto MecumTimaui
e Tertio in flore ) e preceduti da titoli in lettere capitali (per
una descrizione più completa della notazione si rimanda al contributo di P.
Bourgain, Recueils, pp. 122-3). Ad altra mano pressoché coeva si deve la
copia del ritmo Qui signati (f. 25r-v), privo di titolo e con notazione
neumatica sulle prime due righe di testo. La silloge comprende una prima
sezione testuale con Hymnarium (ff. 1r-25v) e una sezione successiva (ff.
26r-44v) con miscellanea poetica e ricca scelta di versi da Boezio e Prudenzio;
la presenza (ancorché saltuaria) di notazione musicale e le Antiphonae finali
sembrerebbero certificare un uso strettamente liturgico.
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, pp.
85, 127-8; Barrett, Music and Writing, p. 55 (passim); Barrett, Notated
Verse, pp. 149-51 (passim); Barrett, Ritmi ad cantandum, pp.
400, 405, 409, 413, 416; Barrett, Two New Sources, pp. 28, 30; Bieler,
Boethii Philosophiae consolatio, p. XXXVII; Bischoff, Katalog, p. 128
nr. 599; Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 122, 125-6, 134;
Björkvall- Haug, Verslehre, pp. 312-4, 319; Blume, Die Hymnen, pp.
XVIII, XXXIII-XXXIV (passim); Bourgain, Recueils, pp. 119 n. 13,
122-3; Casadei Turoni Monti, Paolino di Aquileia, p. 66; Contreni, School
of Laon, pp. 44, 64, 67, 159-61; Paolino d’Aquileia 1, p. 237 (e
tav.); CPPM, II/B, p. 757 nr. 3318; Dümmler, Handschriftliche Überlieferung,
p. 103; Gneuss, Hymnar, pp. 49, 117; Gozzi, Composizioni musicali,
p. 198; Guscin, Versus de Iacob, p. 56 n. 1; Hagen, Catalogus codicum
Bernensium, pp. 396- 400; Huemer, De Sedulii Vita, p. 44; Jammers, Rhythmischen
Neumenschriften, pp. 97-100 tav. 22; Jammers, Zur Entwicklung, p.
89; Jullien, Tradition, pp. 102-23; Jullien, Tradition des Hymnes,
pp. 157-8; Lendinara, Paolino d’Aquileia, pp. 338-9; Lendinara, Vestiunt
silve, p. 258; Lendinara, Ritmo, pp. 67-8; Mearns, Early Latin
Hymnaries, p. XIV (passim); MGH Poetae I, pp. 124-5; MGH
Poetae IV, 2, p. 450; Mostert, Library of Fleury, p. 78 nr. 195;
Munk Olsen, Auteurs classiques, I, p. 66; II, p. 707; III.1, p. 132;
Norberg, Ortus occasus, pp. 405-6; Norberg, Paulin d’Aquilée, pp.
83-4 (passim); Phillips-Huglo, Rex caeli, pp. 36-43; Riou, Carmina,
pp. 41-2; Springer, Manuscripts of Sedulius, pp. 121-2; Stella, Problemi
ecdotici , p. 243; Stella, Raccolte di ritmi , p. 810 (passim);
Stotz, Sonderformen, pp. 112, 270, 357; Strecker, Zu den
karolingischen Rhythmen, pp. 648-9; Troncarelli, Boethiana Aetas,
pp. 249-55 nr. 117; Vecchi, Versus de Herico, pp. 34-40; Wilmart, Codices
Reginenses, II, p. 516.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/bern-universitätsbibliothek-burgerbibliothek-(bibl-manoscript/6995
Bern, Burgerbibliothek, AA.90 nr. 1 (= Be)
Composito; membr. Il codice consta di una raccolta di 29 frammenti di
diversa provenienza e datazione eterogenea, conservati entro singole buste
(numerate I-XXIX). Alcuni frammenti provengono dall’abbazia di Fleury.
Sez. I (ff. 1-3)
Sec. IX-X; mm 310 x 235 (ca.); minuscola carolina; testo a piena pagina.
Godeschalcus Saxonicus, O mi custos (ff. 1r-3v), acefalo e mutilo
Il frammento è originario dell’abbazia di Saint-Benoît-sur-Loire a Fleury,
da cui presumibilmente proviene (cfr. Survie des classiques Latins, p. 48); nel
sec. XVI era proprietà dell’umanista Pierre Daniel. Il frammento è
complementare ai ff. 17-20 del ms. BAV, Reg. lat. 1616, di identica datazione e
provenienza (cfr. infra); l’esatta successione dei fogli del codice (in base
alla ricostruzione fatta da Mostert, Library of Fleury, p. 52 nr. 42)
risulta essere la seguente: BAV, Reg. lat. 1616 (ff. 17-18) + lacuna + Bern
AA.90 nr. 1 (ff. 1-3) + lacuna + BAV, Reg. lat. 1616 (ff. 19-20). Il ritmo O
mi custos (acefalo e mutilo, in quanto tràdito da un frammento di tre
carte: ff. 1r-3v, ma parzialmente sanabile grazie ai lacerti conservati in BAV,
Reg. lat. 1616) è stato vergato da un’unica mano che scrive in minuscola
carolina su campo di scrittura a piena pagina; la successione esatta del testo
è la seguente: BAV, Reg. lat. 1616 (f. 18v) + lacuna + Bern AA.90 nr. 1(ff. 1r-3v)
+ lacuna + BAV, Reg. lat. 1616 (f. 19r). Data la natura frammentaria del
documento, è difficile valutare la destinazione del testo, ma poiché alla fine
del ritmo a f. 19r del ms. BAV, Reg. lat. 1616 sono presenti un salmo (Inclina
Domine) e il Kyrie (entrambi nella duplice lingua greca e latina) possiamo
ipotizzare una fruizione di tipo liturgico.
Bibliografia: Bibolet, Bibliotheca Pithoeana, p. 503; Bischoff, Katalog,
pp. 107-8 nr. 505-12; Bischoff, Mittelalterliche Studien, I, p. 98; II,
p. 62 n. 31; Blume, Die Hymnen, p. XIX (passim); Clavis, Auctores
Galliae, II, p. 138; Cuissard, étude du grec, p. 674; Die
datierten Handschriften, p. 192 nr. 523; De Vogüé, Règle des Quatre
Pères, pp. 132-4; Dreves, Pia dictamina, pp. 225-30; Fickermann, Dichtungen,
pp. 314-21; Gibson, Priscian, p. 107; Hagen, Catalogus codicum
Bernensium, pp. 111-8; Hervieux, Fabulistes latins, I, pp. 84-100;
II, pp. 77, 84-8; Jeudy, Fragments, p. 133; Laistner, Hand-List of
Bede mss., p. 136; Manuscrits classiques Latins, II.1, p. 320; MGH
Poetae VI, 1, p. 87; Mostert, Library of Fleury, pp. 52-3 nr. 41-7, 285
nr. 1516-7; Munk Olsen, Auteurs classiques, I, pp. 65-6; II, pp. 228,
387; III.1, p. 108; Munk Olsen, Chronique I, p. 231; Passalacqua, Codici
di Prisciano, pp. 19-20 nr. 39; Pellegrin, Essais d’identification,
p. 13; Pellegrin, Manuscrits classiques, p. 319 (passim);
Pellegrin, Membra disiecta II, pp. 276- 7; Rand, Liberal Culture,
pp. 262-5; Reynolds, Tradition of Seneca, p. 98; Sanford, Classical
Latin Authors, p. 215; Springer, Manuscripts of Sedulius, p. 121; Survie
des classiques Latins, p. 48; Thorndike, Little Known, p. 54;
Vidier, Historiographie, pp. 41 n. 110, 42 n. 112, 67 n. 277;Weber, Gottschalk
von Orbais, pp. 83, 110-5, 127 (passim); Wilmart, Règlement
ecclésiastique de Berne, pp. 37-52.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/bern-universitätsbibliothek-burgerbibliothek-(bibl-manoscript/137772
Bruxelles, Bibliothèque Royale de Belgique, 8860-67
(Cat. 1351) (= Br)
Sec. IX terzo quarto; membr.; ff. 76, II’; mm 150 x 115 (ca.); minuscola
carolina; testo a piena pagina.
L’origine del codice, già ricondotta (se pur dubitativamente) a Sankt
Gallen per la presenza di aggiunte dovute a mani graficamente educate in tale scriptorium
, è stata attribuita alla Francia settentrionale, più esattamente
all’abbazia di Saint-Bertin a Saint-Omer presso Arras (cfr. Bourgain, Recueils,
pp. 119, 125-6 e Bischoff, Katalog, p. 156 nr. 726, che lo data
all’ultimo terzo del sec. IX). Ute Schwab ha successivamente avanzato l’ipotesi
che il codice sia emigrato precocemente da Saint-Bertin e sia giunto sul finire
del sec. X a Sankt Gallen (le due comunità monastiche erano infatti
affratellate); nello scriptorium sangallense sarebbero state vergate le
cinque aggiunte poetiche e liturgiche marginali documentate nel codice, tra le
quali si segnalano il ritmo Auarus maximam cupiditatem (cfr. infra), un
breve testo in antico alto tedesco (cfr. i versi Hirez runeta – Hirsch und
Hinde in margine al f. 15v) e le Antiphonae ai ff. 74v- 76v dedicate al
fondatore di Sankt Gallen sant’Otmaro (cfr. Schwab, Hirsch und Hinde, pp. 3-
49). Il codice è stato vergato in una minuscola carolina posata e calligrafica;
i ritmi Tertio in flore (ff. 1v-6v), Audax es uir (ff. 20v-21v), Alma,
uera ac praeclara (ff. 27v-28v), Qui de morte (ff. 31r-32r), A
solis ortu (ff. 39r-40r), Gratuletur (ff. 41r-42r), Gloriam Deo (ff.
48v-52r), Fuit Domini (ff. 66r-67v), Christus rex (ff. 67v-69v) e Homo
quidam (ff. 75r-76r) sono stati copiati su campo di scrittura a piena
pagina (con notazione neumatica pressoché regolare), regolarmente preceduti da
titoli in lettere capitali. Il testo del ritmo Auarus maximam cupiditatem è
stato interamente vergato lungo i margini dei ff. 16v-20r da altra mano (sec.
X) ed è parzialmente corredato di notazione neumatica. Il codice, che contiene
unicamente testi poetici, denota un forte interesse per gli aspetti più
prettamente letterari dei componimenti piuttosto che per quelli liturgici (cfr.
Bourgain, Recueils, p. 126).
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, pp. 84-6, 182; Barrett, Music and Writing, pp. 55-96; Barrett, Neumatic notations, p. 160; Barrett, Notated Verse, pp. 74-101; Barrett, Ritmi ad cantandum, pp. 400, 409; Barrett, Two New Sources, p. 32; Becht-Jördens, Die lateinischen Texte, pp. 51- 63; Bischoff, Katalog, p. 156 nr. 726; Bischoff, Mittelalterliche Studien, II, p. 26 n. 4; III, p. 96; Björkvall- Haug, Rhytmischer Vers, p. 134; Bottiglieri, Codici veronesi, pp. 282, 284, 286; Bourgain, Recueils, pp. 119, 125-6; Bradley, Blessed Virgin, pp. 81-95; Catalogus codicum hagiographicorum, pp. 255-6; Dümmler, Handschriftliche Überlieferung, pp. 155-8; Franceschini, De caritate, p. 366; Gozzi, Composizioni musicaliVersus de Iacob, p. 56 n. 1; Laistner, Hand-List of Bede mss., p. 127; Lendinara, Paolino d’Aquileia, pp. 339, 369; Lendinara, Ritmo, pp. 64, 67-8; Lendinara, Vestiunt silve, p. 257; MGH Poetae I, pp. 125-6, 434; MGH Poetae II, p. 159; MGH Poetae IV, 2, pp. 448-9; MGH Poetae VI, 1, p. 208; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 83 (passim); Norberg, Poésiez, p. 112; Riou, Carmina, pp. 27, 30, 43; Ropa, Ritmo Strecker XLV, p. 43; Schaller, Das alkäische Hendekasyllabus, p. 267; Schaller, De mundi transitu, p. 242; Schaller, Frühmittelalterliche, pp. 29-30, 44; Schaller, Paulus-Sequenz, p. 215; Schwab, Hirsch und Hinde, pp. 3-49; Schwab, Lied Hirsch und Hinde, pp. 74-122; Silvestre, Manuscrits de Bède, p. 13; Springer, Manuscripts of Sedulius, p. 123; Stella, Problemi ecdotici , pp. 243, 248-9, 251; Stella, Raccolte di ritmi , pp. 810-1 (passim); Stotz, Sonderformen, p. 353; Strecker, Cambridger Lieder, p. 1 (passim); Strecker, Zu den karolingischen, pp. 626-49; Van den Gheyn, Catalogue des manuscrits II, pp. 289-92; Vitali, Frammento Sangallense 1395, p. 313 n. 2; Walpole, Early Latin Hymns, p. XXVI; Whitbread, After Bede, pp. 262-3; Winterfeld, Geschichte, p. 381 (passim); Wolgarten, Reste, p. 49; Zanna, Inni e ritmi, p. 366.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/bruxelles-bibliothèque-royale-albert-ier-8860-67-(-manoscript/5704
Bruxelles, Bibliothèque Royale de Belgique, 15111-28
(Cat. 479) (= Br1)
Sec. IX; membr.; ff. 155 (per errore numerati 1-158); mm 205 x 135;
minuscola carolina; testo a piena pagina.
Il codice proviene dall’abbazia di Saint-Léger (Paris), ma la sua
composizione è complessa: nella compagine si individuano infatti quattro nuclei
testuali principali, riuniti e circolanti insieme già ab antiquo con vari
inserti e interventi grafici di aggiunta posteriore: il primo nucleo (ff. 1-12)
– scritto a Corbie – è della prima metà del sec. IX, mentre i tre blocchi
successivi (scritti nella Francia nord-orientale) sono grosso modo della
seconda metà del sec. IX (cfr. Bischoff, Katalog, p. 161 nr. 743-4). Il
ritmo Qui de morte (acefalo) è stato esemplato a f. 79r in minuscola
carolina su campo di scrittura a piena pagina. La riunione di blocchi testuali di
contenuto eterogeneo (liturgico, monastico, poetico, patristico e
biblico-esegetico) lascia presumere che il codice sia stato assemblato e
utilizzato in un centro monastico benedettino della Francia settentrionale
(forse lo stesso Saint- Léger) con finalità variabili ma strettamente
funzionali alla vita monastica: celebrazione liturgica, applicazione dei
precetti della Regola, uso privato e devozionale.
Bibliografia: Bischoff, Katalog, p. 161 nr. 743-4; Blume,
Die Hymnen, pp. XXX-XXXII (passim); Jullien, Tradition des Hymnes,
pp. 70, 93, 98, 161; MGH Poetae IV, 2, p. 452; Stella, Raccolte di
ritmi , p. 811 n. 19 (passim); van den Gheyn, Catalogue des
manuscrits, pp. 301-3.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/bruxelles-bibliothèque-royale-albert-ier-15111-28--manoscript/93129
Budapest, Országos Széchényj Könyvtár, lat. 7 (= Bu)
Sec. X ex.-XI in.; membr.; ff. 202; mm 390 x 308; minuscola carolina di
almeno tre mani diverse; testo a piena pagina.
Il codice proviene da Werden in Germania. Una mano diversa rispetto a
quella che ha vergato il testo precedente ha copiato il ritmo Homo quidam su
uno spazio rimasto in bianco nella metà inferiore del f. 2r in minuscola
carolina su campo di scrittura a piena pagina; notazione neumatica estesa a
tutto il componimento. Per il codice è ipotizzabile una fruizione di tipo
scolastico; la presenza su tutto il ritmo di notazione neumatica (in duplice
forma per il verso iniziale) lascia invece presumere un uso liturgico.
Bibliografia: Bartoniek, Codices Latini, 1940, pp. 11-3;
Brugnoli, La parola dipinta, p. 35; Das Jahrtausend, nr. 46;
Kovacs, Die Kasel, pp. 643-4, 651 n. 14; Lehmann, Mitteilungen aus
Handschriften, p. 53; MGH Poetae V, 3, pp. 629-30; Munk Olsen, Auteurs
classiques, II, p. 711; III.1, p. 271; von Euw-Schreiner, Kaiserin
Theophanu, I, p. 177.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/budapest-országos-széchényi-könyvtár-lat-7-manoscript/24939
Cambridge, University Library, Gg.5.35 (= Ca)
Sec. XI1; membr.; ff. X, 454, X'; mm 219 x 145 e mm 184 x 104; minuscola
carolina; testo a due colonne.
Il codice (scritto da più mani diverse) proviene dalla chiesa di Saint
Augustin di Canterbury, dove è stato presumibilmente allestito nel periodo di
tempo compreso tra il 1039 e il 1055 (nei componimenti vergati ai ff. 432r-443v
viene infatti menzionato l’imperatore di Germania Enrico III). Il codice, uno
dei più celebri canzonieri medievali (su cui esiste una bibliografia pressoché
sterminata), ha una composizione fortemente eterogenea, con interessi che
spaziano dalla musica alla metrica, dalla letteratura alla liturgia (cfr.
Bourgain, Recueils, p. 126), e tramanda nella sezione finale i
componimenti ritmici Gratuletur (f. 432ra) e Audax es uir (f.
437ra-rb).
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, p.
148; Atkinson, Missa greca, p. 120; Avalle, I Canzonieri, p. 373
e n. 17; Bischoff, Paleografia latina, p. 132; Björkvall-Haug, Form
und Vortrag, p. 175; Bolton, Consolation of Philosophy, pp. 54-5;
Bourgain, Recueils, p. 126; Bradley, Blessed Virgin, p. 92;
Bradley, Carmina Cantabrigiensia 23, pp. 259-65; Bradley, Iam dulcis
amica, pp. 104-15; Breul, Cambridge Songs; Bulst, Carmina
Cantabrigiensia; Clavis. Auctores Galliae, I, p. 4; II, pp. 76, 357,
524-5; CPPM, II/B, pp. 735-6 nr. 3216b; Codices boethiani I, pp.
40-1 nr. 5; Costantinescu, Alcuin, p. 27; Crépin, Poétique latine,
pp. 33-44; De Valous, Poésie amoureuse, p. 157; Dronke, Gedichte,
pp. 54-95; Dümmler, Handschriftliche Überlieferung, p. 99; Gibson, Neumed
Metra, pp. 141-52; Glauche, Schullektüre, pp. 67-8, 100; Gneuss, Dunstan,
p. 143; Gneuss, Hymnar, pp. 97, 117; Gneuss, Preliminary List, p.
6 nr. 12; Haefele, Pythagoras-Sequenz, pp. 479-99; Herren, Hisperica
Famina, p. 18 (passim); Hoffmann, Fundgruben, pp. 16, 340;
Jaffé, Cambridger Lieder, pp. 449-95; Jeudy, Remigii Autissiodorensis
Opera, p. 496; Ker, Manuscripts, pp. 21-2; Ker, Medieval
Libraries, p. 40; Laistner, Hand-List of Bede mss., p. 127; Lapidge,
Latin Text, pp. 481-2; Lapidge, Theodore, p. 242; Lendinara, Abbo
Glossary, pp. 140-4; Lendinara, Ritmo, pp. 63 n. 3, 67, 68, 72;
Lendinara, Vestiunt silve, pp. 251-63; Limbeck, Welches Geschlecht,
pp. 253-74; Luiselli Fadda, Tradizioni manoscritte, p. 75; McKinlay, Arator,
pp. 39-41; McKitterick, Carolingians, p. 230 n. 65; Messina, Pseudo-Eugenio
di Toledo, p. 19; MGH Poetae I, p. 2; MGH Poetae II, pp.
721-2; MGH Poetae IV, 1, pp. 76, 261; MGH Poetae IV, 3, pp. 918,
924; Minnis, Chaucer’s Boèce, p. 94; Munk Olsen, Auteurs classiques,
I, pp. 67-8, 444; II, pp. 532, 712, 847; III.1, p. 65; Munk Olsen, Chronique
III, p. 85; Munk Olsen, Florilèges médiévaux I, pp. 48, 54; Munk
Olsen, Florilèges médiévaux II, pp. 128- 9; Orchard, Poetic Art,
p. 164; Pörnbacher, Vite dator omnifactor, pp. 1-15; Richter, Liederbücher,
pp. 63-8; Rigg, Anthologies, p. 282; Rigg-Wieland, Canterbury
Classbook, pp. 113-30; Riou, Carmina, pp. 23, 25, 32-3; Robinson, Dated
Manuscripts, nr. 44; Sanford, Classical Latin Authors, p. 216;
Sesini, Poesia e musica, p. 198 n. 34; Spanke, Dichtung, pp.
63-4; Spanke, Ein lateinisches Liederbuch, pp. 111-42; Springer, Manuscripts
of Sedulius, pp. 1, 3-4, 7, 9, 28, 43-5; Stella, Problemi ecdotici ,
p. 247 n. 19; Stevenson, Rubisca, pp. 15-41; Stotz, Sonderformen,
p. 431; Strecker, Cambridger Lieder, pp. VXXVI; Troncarelli, Boethiana
Aetas, pp. 212-4 nr. 72; Weber, Gottschalk von Orbais, pp. 82,
89-91, 127 (passim); Wieland, Latin Glosses, pp. 1-15 (passim);
Zanna, Inni e ritmi, p. 369; Ziolkowski, The Cambridge Songs, pp.
XVII-LXIV.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/cambridge-university-library-gg-v-35-(1567)-manoscript/45
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana,
Ott. lat. 757 (= Va)
Sec. XIV; cart.; ff. 170; mm 275 x 205; corsiva gotica di più mani diverse
(con aggiunte databili fino al sec. XVI inoltrato); testo a piena pagina.
Il codice proviene dalla collezione Altemps ed è stato datato sia al sec.
XV (cfr. Poncelet, Catalogus codicum hagiographicorum, p. 430) sia al
sec. XIV (cfr. Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 340). Il testo del
ritmo Ad caeli clara è stato vergato ai ff. 142v-143r da una delle
numerose mani che si susseguono nella copia della compagine. Il codice era
destinato a fruizione liturgica.
Bibliografia: Feder, Hilarii Pictaviensis opera, pp. LXXXV,
217 (passim); Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 340; Poncelet, Catalogus
codicum hagiographicorum, pp. 430-1; Russo, Sirleto, p. 268; Stella,
Raccolte di ritmi , p. 828 (passim); Stotz, Sonderformen,
p. 357.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/città-del-vaticano-biblioteca-apostolica-vaticana--manoscript/100783
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana,
Pal. lat. 493 (= Va1)
Composito; membr.; ff. 106. Il codice, composito di tre sezioni
corrispondenti ai ff. 1- 18 (sec. VIII1 di origine burgunda), ff. 19-99 (sec.
VIII di origine francese) e ff. 100-6 (sezione qui esaminata), proviene
probabilmente da Lorsch.
Sez. III (ff. 100-6)
Sec. VIII-IX; mm 250 x 175 (ca.); minuscola carolina; testo a piena pagina.
L’origine della sezione è riconducibile ad area alamannica, forse a Lorsch
(cfr. Bischoff, Lorsch im Spiegel, p. 124). Una mano diversa da quella
che ha vergato il testo precedente ha copiato il ritmo Audite uersus su
uno spazio rimasto in bianco della metà inferiore dell’ultima carta della
compagine (f. 106v); il testo, disposto su piena pagina (senza alcun rispetto
per la rigatura sottostante), presenta un ductus irregolare e
scarsamente calligrafico. Il codice (che nelle altre sezioni tramanda in
successione: Missa sancti Germani, Benedictiones, Traditio symboli, Missale
Gallicanum Vetus, Missa in rogationibus) era palesemente destinato ad uso
liturgico.
Bibliografia: Andreu, Pellegrino alle sorgenti, pp. 7, 152,
495; Berschin, Mittellatein, p. 12; Bibliotheca Palatina, I, pp.
124-5; II, pp. 289, 326 n. 118 tav. 88-9; Bischoff, Lorsch im Spiegel,
pp. 58, 87 n. 105, 124; Bischoff, Manuscripts and Libraries, pp. 18, 36;
Bischoff, Mittelalterliche Studien, I, p. 24 n. 21; III, p. 20;
Bischoff, Paleografia latina, p. 281 n. 64; Bischoff, Panorama,
p. 20 (passim); Bourque, Sacramentaires romains, II.2, p. 397 nr.
519; Chavasse, Ordinaire de la messe, p. 38; CLA, I nr. 92-4;
Delisle, Anciens sacramentaires, p. 73 (passim); Ebner, Iter
Italicum, p. 246; Ehrensberger, Libri liturgici, p. 387; Falk, Beiträge,
pp. 63-4; Fitzgerald, Ocelli nominum, p. 257; Gamber, CLLA, nr.
212-4; Gamber, Das kampanische Messbuch, p. 90; Gamber, Sakramentartypen,
p. 25; Ganz, Traube on Schrifttypen, p. 298; Gugumus, Bibliotheca
Palatina, p. 136; Lehmann, Johannes Sichardus, p. 139; Lemaître, Les
obituaires, p. 40; Levesque, Postbaptismal Rites, p. 4; Lindsay, Notae
Latinae, p. 480; McKitterick, Carolingians, p. 203; Mohlberg, Missale
Gallicanum, pp. 1-57; Ramis Miquel, Los misterios de Pasíon, pp.
7-345, 349; Salmon, Manuscrits liturgiques, I, p. 209 nr. 462; II, p. 15
nr. 21; III, pp. 30 nr. 64, 72 nr. 200; Stella, Problemi ecdotici , p.
250; Valenziano, Ratio studiorum, p. 590; Verbraken, Notices
liturgiques, p. 600; Zanon, Rituale, p. 653.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/città-del-vaticano-biblioteca-apostolica-vaticana--manoscript/1749
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana,
Reg. lat. 334 (= Va2)
Composito; membr.; ff. 100. Il manoscritto è composito di sue sezioni (sez.
II del sec. XI ex.), entrambe provenienti dal monastero di San Domenico a Sora
(L’Aquila).
Sez. I (ff. 1-56)
Sec. XII primo quarto; mm 250 x 130; scrittura beneventana; testo a piena
pagina.
Il codice (di area beneventana) è un libro di preghiere ad uso del
monastero di San Domenico a Sora. Il ritmo Ad caeli clara è stato
vergato su campo di scrittura a piena pagina (ff. 53r-55r) in scrittura
beneventana da mano unica. Il manoscritto era palesemente destinato ad uso
liturgico.
Bibliografia: Björkvall-Haug, Verslehre, pp. 316-7; Cau, Frammenti
cremonesi, p. 38; Costantinescu, Alcuin, p. 26; Lendinara, Paolino
d’Aquileia, p. 341; Loew, Beneventan Script, pp. 76, 367; Moran, Gestaltung,
p. 174; Planchart, Old Wine, p. 41 (passim); Salmon, Analecta liturgica,
pp. 75, 93; Salmon, Livrets de prières, p. 233; Salmon, Manuscrits
liturgiques, II, p. 183 nr. 513; IV, p. 195 nr. 612; V, p. 57 nr. 254, p.
91 nr. 410; Stäblein, Monumenta monodica I, pp. 493-4; Stella, Raccolte
di ritmi, p. 828 (passim); Troporum Corpus I, (passim);
Wilmart, Codices Reginenses, II, pp. 246-50.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/città-del-vaticano-biblioteca-apostolica-vaticana--manoscript/17010
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana,
Reg. lat. 1616 (= Va3)
Composito; membr.; ff. I, 124. Il manoscritto consta di tre distinte unità
codicologiche, databili ai sec. IX-XIV. La sez. I (ff. 1-16) del sec. XII in. e
la sezione seguente II (ff. 17-18 + 19-20 qui oggetto di studio) provengono
probabilmente dall’abbazia di Saint- Benoît-sur-Loire a Fleury. La sez. III
(ff. 21-124) è del sec. XIV.
Sez. II (ff. 17-8 + 19-20)
Sec. IX-X; mm 194 x 124; minuscola carolina; testo a piena pagina.
Le quattro carte (ff. 17-18 + 19-20), di natura frammentaria, provengono da
uno stesso manoscritto originario di Fleury (ex-libris a f. 20v), databile al
sec. IX-X (nel sec. XVI di proprietà degli umanisti Pierre Daniel e Paul
Petau). Il frammento è complementare ai ff. 1-3 della sez. I del ms. Bern AA.90
nr. 1, di identica datazione e provenienza (cfr. supra); l’esatta successione
del codice (in base alla ricostruzione fatta da Mostert, Library of Fleury,
p. 52 nr. 42) risulta essere la seguente: BAV, Reg. lat. 1616 (ff. 17-8) +
lacuna + Bern AA.90 nr. 1 (ff. 1-3) + lacuna + BAV, Reg. lat. 1616 (ff. 19-20).
Il testo del ritmo O mi custos (ff. 18v-19r) è stato vergato a piena pagina, in
minuscola carolina, da un’unica mano che scrive con ductus scarsamente
accurato. Le righe 13-15 sono corredate da notazione neumatica (ma in modo
irregolare), forse per intervento di una mano diversa e posteriore. Per ricostruire
il testo del ritmo nella sua esatta successione è seguirlo come segue: BAV,
Reg. lat. 1616 (f. 18v) + lacuna + Bern AA.90 nr. 1 (ff. 1r-3v) + lacuna + BAV,
Reg. lat. 1616 (f. 19r). Data la natura frammentaria del documento, è difficile
valutare la destinazione del testo; ma, poiché a f. 19r si susseguono un salmo
(Inclina Domine) e il Kyrie (entrambi nella duplice lingua greca e latina)
possiamo ipotizzare una fruizione di tipo liturgico.
Bibliografia: Abbo de Fleury: Quaestiones, pp. 154, 156, 178;
Bannister, Monumenti Vaticani, I, p. 31 nr. 111; II, pp. 60-1 nr. 183
tav. 11b; Barrett, Ritmi ad cantandum, p. 410; Bignami Odier, Membra
disiecta, p. 588; Bischoff, Katalog, p. 107; Bischoff, Mittelalterliche
Studien, II, p. 266; Brockett, De modorum formulis, p. 1 (passim);
Carey, Vatican fragment, pp. 96-106; Chatelain, Classiques latins,
II, tav. CLXV, 2; Fickermann, Dichtungen, p. 320; Finch, Fragment of
Reg. Lat. 1616, pp. 190-1; Guaglianone, Phaedri Augusti liberti, p.
XII; Hervieux, Fabulistes latins, I, pp. 84-100; II, fig. 3; Huglo, Tonaires,
p. 198; Lesne, Livres, Scriptoria, pp. 551, 556; Manuscrits
classiques Latins, II.1, pp. 319-20; Marshall, Phaedrus, p. 301; MGH
Poetae VI, 1, p. 87; Montfaucon, Manuscrits de la reine, p. 48 nr.
839; Mostert, Library of Fleury, p. 285 nr. 1515-7; Munk Olsen, Auteurs
classiques, II, p. 228; Munk Olsen, Cronique des manuscrits classiques,
p. 231; Pellegrin, Manuscrits classiques, pp. 319-20; Pellegrin, Membra
disiecta II, p. 277 n. 128; Pellegrin, Textes classiques, p. 296;
Perry, Babrius and Phaedrus, p. XCVII; Postgate, Phaedri Fabulae
Aesopiae, p. IV; Rand, Liberal Culture, pp. 262-5, 273, 277; Rand, Vossianus
Q 86, pp. 171-2; RISM II, p. 118; Sanford, Classical Latin
Authors, p. 209 nr. 51; Survie des classiques Latins, p. 48 nr. 94;
Sweeny, John Wylde, p. 56; Traube, Vorlesungen, III, p. 13;
Vidier, Historiographie, pp. 42 n. 112, 66-7 e nn. 276-7; Weber, Gottschalk
von Orbais, pp. 83, 110-5, 127 (passim).
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/città-del-vaticano-biblioteca-apostolica-vaticana--manoscript/17
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana,
Ross. 205 (olim VIII.144) (= Va4)
Sec. X ex.; membr.; ff. 107; mm 230 x 140 (ca.); minuscola carolina; testo a
piena pagina.
Il manoscritto proviene dall’abbazia di Saint-Pierre a Moissac. Il testo
ritmo Quique cupitis audire (ff. 76r-77r) è stato vergato a piena pagina
in minuscola carolina da due mani diverse: mano A (f. 76r) e mano B (ff.
76v-77r). Neumi su campo libero sulle prime due strofe del ritmo a f. 76r (da Quique
fino a populo). Il codice era palesemente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Barrett, Ritmi ad cantandum, pp. 400, 410,
412; Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 120-1, 123, 125-7, 134,
139-44, 148; Blume, Die Hymnen, pp. XVIII, XXXV-XXXVI (passim);
Boynton, Continental Hymnaries, pp. 222-8; Chailley, Ut queant laxis,
p. 64; Clavis. Auctores Galliae, II, p. 148; Dreves, Hymnarius
Moissiacensis, pp. 5-17; Dufour, Bibliothèque de Moissac, p. 211;
Dufour, Manuscrits liturgiques, p. 123; Gamber, CLLA, nr. 1672;
Gozzi, Composizioni musicali, pp. 200, 202, 214, 237; Jullien, Tradition
des Hymnes, pp. 129-30, 163; Lendinara, Paolino d’Aquileia, pp.
341-2; Martimort, Livres liturgiques, p. 79; Mearns, Early Latin
Hymnaries, p. XIV (passim); Moberg, Die liturgischen Hymnen,
pp. 19-20; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 87 (passim); Paolino
d’Aquileia 1, p. 237 (e tav.); Richter, Liederbücher, p. 68; Russell,
A Poetic Key, pp. 109-18; Salmon, Livrets de prières, p. 233;
Salmon, Manuscrits liturgiques, I, p. 52 nr. 100; Schaller, Das
alkäische Hendekasyllabus, p. 258; Spanke, Sequenzenstudien, p. 292;
Springer, Manuscripts of Sedulius, pp. 195-6; Stäblein, Monumenta
monodica I, pp. 51-67, 522-8, 556; Stäblein, Pange-lingua, pp. 72-5;
Stella, Raccolte di ritmi , p. 828 (passim); Tietze, Die
illuminierten Handschriften, p. 26 nr. 40.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/città-del-vaticano-biblioteca-apostolica-vaticana--manoscript/1617
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana,
Urb. lat. 602 (= Va5)
Sec. XII-XIII; membr.; ff. 108; mm 160 x 90; scrittura beneventana; testo a
piena pagina di due mani diverse.
Il manoscritto è di origine beneventana e proviene dall’abbazia di
Montecassino. Il ritmo Gratuletur è stato vergato su campo di scrittura
a piena pagina (a f. 81r) da un’unica mano in scrittura beneventana ed è
interamente corredato di notazione neumatica. Il codice era palesemente
destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Andrews Johansson, The Feasts, p. 25 (passim); Baroffio, Liturgia e musica, p. 395; Baroffio-Kim, Cantemus Domino gloriose, pp. 20 n. 11, 105; Boe, Aureas arces, pp. 6-42; Boe, Gloria, pp. 10-1; Brunner, Catalogo delle sequenze, p. 239; De Capitani, Introduzione, p. 75 (passim); Drumbl, Improperien, p. 73; Ehrensberger, Libri liturgici, p. 421; Epstein, Ludovicus, p. 288; Husmann, Tropeni und Sequenzenhandschriften, p. 198; Iversen, Tropes de l’Agnus Dei, p. 23 (passim); Levy, Lux de luce, p. 51; Loew, The Beneventan Script, p. 367; Odelman, Rubriques des tropes, pp. 17, 20; Pächt, Die Handschriften, p. 130; Planchart, Repertory of Tropes, I, p. 349; Salmon, Manuscrits liturgiques, II, p. 87; II, pp. 87-8 nr. 194; V, p. 91 nr. 411; Stäblein, Monumenta monodica I, p. 446; Stornajolo, Codices Urbinates, pp. 126-9; Troporum Corpus I, (passim); Troporum Corpus II.1, (passim); Troporum Corpus II.2, (passim).
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/città-del-vaticano-biblioteca-apostolica-vaticana--manoscript/4646
Clermont-Ferrand, Bibliothèque Municipale, 240 (olim
189) (= Cl)
Sec. X ex.; membr.; ff. 253; mm 560 x 360; minuscola carolina; testo
disposto su tre colonne.
Il manoscritto è stato vergato nell’abbazia di Saint-Maxent in Piccardia
(cfr. Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 343) e proviene dalla Cattedrale
di Clermont-Ferrand. Il testo dei ritmi Audite uersus (f. 109rb-rc), Ad
caeli clara (f. 117ra-rc) e Qui de morte (f. 149vb-vc) è stato trascritto
in corrispondenza di alcuni spazi rimasti in bianco, al termine della sezione
alfabetica relativa alle lettere "E", "F" ed "I"
del Glossarium Ansileubi, da mano diversa e più tarda rispetto a quella
che ha esemplato il resto del codice (sec. XI in.). Gli inni sono disposti su
tre colonne e seguono grosso modo la mise en page precedentemente tracciata. Il
codice era palesemente destinato ad uso scolastico e presenta saltuariamente
inserti testuali poetici più tardi, forse destinati a lettura privata.
Bibliografia: Avalle, Passion di Clermont Ferrand; Barrett,
Ritmi ad cantandum, p. 409; Becker, Planctus, pp. 190-7;
Bischoff, Paleografia latina, p. 38; Boucherie, Mélanges latins,
pp. 28-35; Bourgain, Recueils, p. 126 n. 28; Cantalausa, Aux racines
de notre langue (con riproduzione del ms., edizione e traduzione); Chagny, Auvergne,
p. 430 e n. 57; Clermont-Ferrand. Catalogue général, pp. 75-7; CPPM,
II/B, p. 770 nr. 3403; De Poerck, Clermont-Ferrand 240, pp. 11-33; Diez,
Zwei Gedichte, pp. 1-58; Dümmler, Handschriftliche Überlieferung,
p. 579; Fournier-Sève, Clermont-Ferrand 240, pp. 218-22; Illingworth, Passion
of Clermont Ferrand, pp. 274-84; Lendinara, Paolino d’Aquileia, pp.
343-4; Linskill, Saint Léger; MGH Poetae I, p. 125; MGH Poetae
IV, 2, p. 452; Spaggiari, Testi protoromanzi, pp. 46-8; Stella, Problemi
ecdotici , pp. 243, 249-50; Stella, Raccolte di ritmi , pp. 811 n.
19, 828 (passim); Stotz, Sonderformen, pp. 354, 357.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/clermont-ferrand-bibliothèque-du-patrimoine-(olim--manoscript/24218
El Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo de El
Escorial, B.III.2 (= Es)
Sec. XI-XII; membr.; ff. 217; mm 255 x 170; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
Il manoscritto è originario di Tarragona. L’inserimento del ritmo Gratuletur
(vergato a f. 12r-v) all’interno della raccolta epistolare di Girolamo non
presenta natura occasionale ma contestuale (pur mancando di titolo o rubrica
che lo distinguano dagli altri testi epistolari), in quanto realizzato dalla
stessa mano che ha tracciato i testi precedenti e successivi (sempre in
minuscola carolina su campo di scrittura a piena pagina). Il codice era
probabilmente destinato ad uso scolastico.
Bibliografia: MGH Poetae II, p. 159; Strecker, Cambridger
Lieder, p. 1 (passim).
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/el-escorial-real-biblioteca-de-san-lorenzo-de-el-e-manoscript/118548
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pl. 29. 32 (=
Fi)
Sec. VIII ex.-IX in.; membr.; ff. II, 31, I’; mm 365 x 240; minuscola
carolina; testo a piena pagina.
Il codice è originario della Bassa Renania (la sua produzione è
riconducibile ad un ambiente gravitante attorno alla corte di Aquisgrana) e
proviene dalla biblioteca privata di Lorenzo di Cosimo de’ Medici (cfr.
Toneatto, Codices artis mensoriae, t. I, p. 168). Bernhard Bischoff riconduce
il manoscritto alla Germania occidentale e lo data al terzo quarto del sec. IX
(cfr. Bischoff, Katalog, p. 259 nr. 1124). Una mano diversa e più tarda
rispetto a quella principale (sec. IX) ha aggiunto a f. 25r (presumibilmente
rimasto in bianco) il testo del ritmo Fuit Domini (utilizzato anche da
Dümmler per la sua edizione), interamente vergato in minuscola carolina a piena
pagina (senza specchio di rigatura). Il foglio presenta diffuse macchie di
umidità lungo i margini e ha subito lungo il margine esterno una lieve
rifilatura, che ha determinato talora la caduta di piccole porzioni di testo a
fine verso. Il codice era quasi certamente destinato ad uso scolastico.
L’aggiunta del ritmo ha carattere del tutto occasionale, forse finalizzata a
lettura privata.
Bibliografia: Bandini, Catalogus codicum, II, pp. 47-50;
Bischoff, Katalog, p. 259 nr. 1224; Bischoff, Manuscripts and
Libraries, p. 139; Bischoff, Mönchtum, p. 170 e n. 21; Censorinus, De
die natali; Courtney: Papinii Statii Silvae, pp. VII, XXV, 1-146;
Frassinetti, Rec. a Courtney: Papinii Statii Silvae, p. 557;
Gamber, CLLA, p. 529; Gautier Dalché, Commentaire de Jean Scot,
p. 122; Lendinara, Paolino d’Aquileia, pp. 344-5; McKitterick, Carolingians,
p. 244; MGH Poetae I, p. 125; MGH Poetae VI, 1, p. 208; Munk
Olsen, Auteurs classiques, I, p. 534; Munk Olsen, Chronique III,
p. 74; Munk Olsen, Chronique IV, p. 175; Norberg, Paulin d’Aquilée,
p. 85 (passim); Preveggenze umanistiche di Petrarca, p. 245 n.
13; Rapisarda, De die natali, p. 13; Reynolds, Texts and Transmission,
p. XXV e n. 88; Speciale, Agrimensura, p. 255; Stella, Raccolte di
ritmi , p. 828 (passim); Thulin, Corpus Agrii mensorum, p.
47; Thulin, Handschriften des Corpus Agrimensorum, pp. 73-7, tavv. 7.3 e
7.4; Toneatto, Codices artis mensoriae, t. I, pp. 14, 114 (passim),
168-83, tav. V; Toneatto, Codici latini d’agrimensura, pp. 189 n. 15,
194 (passim).
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/firenze-biblioteca-medicea-laurenziana-plut-29-32-manoscript/10787
Fulda, Hessische Landesbibliothek, Aa 62 (= Fu)
Sec. XIV1; membr.; ff. 163; mm 225 x 160; testuale gotica; testo a piena
pagina; notazione neumatica su sistemi di dieci tetragrammi.
Il manoscritto proviene dall’abbazia benedettina di Petersberg (Fulda). Il
ritmo Homo quidam (f. 126r-v), vergato da un’unica mano su campo di
scrittura a piena pagina, è interamente musicato. Il codice era certamente
destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 122 n.
8, 134; Hausmann, Die theologischen Handschriften, pp. 136-8; Stäblein, Monumenta
monodica I, pp. 487-8, 490, 619, 638.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/fulda-hessische-landesbibliothek-aa-62-manoscript/119869
Fulda, Hessische Landesbibliothek, Aa 83 (= Fu1)
Sec. XIV1; membr.; ff. 106; mm 140 x 105 (ca.); testuale gotica; testo a
piena pagina; notazione neumatica su sistemi di otto tetragrammi.
Il manoscritto proviene dall’abbazia benedettina di Petersberg (Fulda). Il
testo del ritmo Homo quidam (f. 91r-v), vergato da un’unica mano a piena
pagina in testuale gotica, presenta un ductus posato ed è interamente
corredato di notazione neumatica. Il foglio è lacero in prossimità dei margini
inferiore ed esterno, per cui il testo risulta fortemente lacunoso e in
aggiunta mutilo per caduta del foglio successivo (mancano le strofe 9-13). Il
codice era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 122 n.
8, 134; Haug, Troparia tardiva, p. 28 nr. 19; Hausmann, Die
theologischen Handschriften, pp. 172-3; Hettenhausen, Choralhandschriften,
pp. 57, 212-32; Hofmann, Tropen, II, p. 176; Hugues, Late Medieval
Liturgical Offices, (passim); Kapp, Ardua spes, p. 99; RISM.
Processional, pp. 185-6; Stäblein, Monumenta monodica I, pp. 619-22,
638.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/fulda-hessische-landesbibliothek-aa-83-manoscript/17615
Fulda, Hessische Landesbibliothek, Aa 153a (= Fu2)
Sec. XVII (datato 1612); cart.; ff. 181 + 94 (paginati in successione 1-363
+ 1-189); mm 790 x 490; testo a piena pagina; notazione neumatica su sistemi di
cinque pentagrammi.
Il manoscritto (esemplato nel 1612 dal novizio Adam Betheuser) proviene
dall’abbazia di Petersberg (Fulda). Il ritmo Homo quidam (pp. 327-30),
vergato da un’unica mano su campo di scrittura a piena pagina, è corredato da
notazione neumatica su sistemi di cinque pentagrammi. Il codice era certamente
destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 122 n.
8, 134; Hettenhausen, Choralhandschriften, pp. 62, 233-48; RISM.
Processional, pp. 186-7; Stäblein, Monumenta monodica I, pp. 619-20,
638.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/fulda-hessische-landesbibliothek-aa-153a-manoscript/119870
Fuldendis deperditus (= Fu3)
Sec. X. Il codice (deperdito e dunque non meglio descrivibile) fu
utilizzato da Christopher Brouwer per l’edizione delle opere di Venanzio
Fortunato (uscita a Magonza nel 1617). In base alla testimonianza fornita
dall’editore seicentesco si può parzialmente ricostruire il contenuto delle pp.
74-86 come segue:
Per la perduta silloge poetica è possibile ipotizzare un utilizzo
scolastico.
Bibliografia: MGH Poetae II, pp. 157-8; MGH Poetae IV, 2, pp. 449-50; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 85 (passim); Stella, Problemi ecdotici , p. 243; Stella, Raccolte di ritmi , pp. 810-1 (passim).
Grenoble, Bibliothèque Municipale, 265 (= Gre)
Sec. XII; membr.; ff. 143; mm 303 x 225; testo a due colonne; minuscola di
transizione.
Il codice proviene dalla Grande Chartreuse. Il ritmo O mi custos (ff.
134ra-135vb) è stato esemplato su due colonne dalla mano principale in
minuscola di transizione; le maiuscole all’incipit delle singole strofe sono
quasi del tutto svanite. Precede il titolo in alfabeto misto capitale e
onciale. Il codice è una miscellanea patristica, destinata ad uso scolastico.
Bibliografia: Fickermann, Dichtungen, pp. 319-20; Grenoble.
Catalogue général, pp. 100-1; MGH Poetae IV, 2, p. 868 n. 1; MGH
Poetae VI, 1, p. 88;Weber, Gottschalk von Orbais, pp. 83, 93-5, 127
(passim).
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/grenoble-bibliothèque-municipale-265-(135)-manoscript/88239
Intra, Biblioteca Capitolare di San Vittore, 5 (14) (=
In)
Sec. XII1; membr.; ff. 101; formato in-folio; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
Per il codice è stata ipotizzata un’origine locale. Il ritmo Gratuletur (vergato
a ff. 15r- 16r da un’unica mano) è disposto a piena pagina ed è interamente
musicato: la notazione neumatica è disposta su sistemi di trigrammi (in parte a
secco e in parte ad inchiostro rosso e bruno). Precede la rubrica: De sancto
Iohanne versi (sic). Il codice era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Baroffio, Gratuletur omnis caro, pp. 187-94;
Baroffio-Kim, Cantemus Domino gloriose, pp. 20 e n. 13, 103 e n. 12.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/intra-(verbano-cusio-ossola)-archivio-e-biblioteca-manoscript/39646
Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Aug. Perg. CXXXV
(= Kar)
Composito; membr.; ff. 160. Il manoscritto consta di due sezioni pressoché
coeve, entrambe originarie e provenienti dall’abbazia di Reichenau.
Sez. II (ff. 106-59)
Sec. IX ex.; mm 298 x 212; minuscola precarolina; testo a piena pagina.
La sezione è originaria e proviene dall’abbazia di Reichenau. Il ritmo Ad
Dominum clamaueram è stato esemplato sull’ultima carta della sez. II della
compagine (f. 159r) su campo di scrittura a piena pagina e in minuscola
precarolina ad opera della stessa mano che ha vergato il testo precedente e
quello successivo. Il codice è una miscellanea esegetica, destinata ad uso
scolastico.
Bibliografia: Bischoff, Katalog, p. 347 nr. 1659; Clavis, Auctores
Galliae, I, pp. 169-70 nr. 34, 250; Guglielmetti, Alcuinus Eboracensis.
Enchiridion, p. 24 (passim); Holder, Die Reichenauer
Handschriften, pp. 329-34; Holtzmann, Die alten Glossare, pp. 113-7;
Ker, Manuscripts, p. 478; Lapidge, School of Theodore, p. 165;
Lapidge, Theodore, p. 242; Meritt, Old English Glosses, nr. 38-9,
43, 46, 49-50, 57-9; Schaller, Frühmittelalterliche, pp. 32, 44.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/karlsruhe-badische-landesbibliothek-aug-perg-cxxxv-manoscript/17722
Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, Aug. Perg. CXCV
(= Kar1)
Sec. IX metà; membr. (parzialmente palinsesto); ff. 47; mm 238 x 169
(variabili); minuscola insulare di più mani diverse (talora prive di spiccate
caratteristiche insulari); testo a due colonne (e talora a piena pagina).
Il manoscritto è stato vergato in un centro scrittorio della Francia
nord-orientale non meglio identificabile (zona di Laon e Soissons), ma proviene
dall’abbazia di Reichenau, dove sarebbe precocemente emigrato (cfr. Lendinara, Paolino
d’Aquileia, pp. 345-346). Bernhard Bischoff lo data all’850 circa (cfr.
Bischoff, Katalog, p. 354 nr. 1692). Il ritmo Ad caeli clara (f.
46r-v) risulta inserito entro al nucleo testuale finale con Sacramentario-
Innario (ff. 45-47) di aggiunta leggermente più tarda; il componimento è stato
vergato in minuscola insulare su campo di scrittura a piena pagina. Il codice
tramanda una miscellanea di testi agostiniani, con aggiunta finale di ritmi
diversi destinati ad uso scolastico.
Bibliografia: Autenrieth, Insulare Spuren, pp. 155-6;
Autenrieth, Irische Handschriften überlieferung, pp. 903-15; Barrett, Two
New Sources, p. 27; Bischoff, Katalog, p. 354 nr. 1692; Bischoff, Mittelalterliche
Studien, I, pp. 203 n. 30, 231; II, p. 52. n. 5; III, pp. 48, 50, 54;
Blume, Die Hymnen, p. XVII (passim); Bourque, Sacramentaires
romains, II.2, p. 408 nr. 528 B; CLA, VIII nr. 1089-92; Clavis.
Auctores Galliae, I, p. 315; Dold, Eine Parallele, pp. 135-6; Dold, Liturgie-Fragmente,
pp. 273-7; Franceschini, De caritate, p. 366; Gamber, CLLA, nr.
153-4, 160, 162; Gneuss, Hymnar, pp. 42-3; Gneuss, Latin Hymns,
p. 412; Heinzer, Karlsruher Beda, p. 239; Holder, Die Reichenauer
Handschriften, pp. 438-44 e 686-7; Kenney, Early History, nr. 554;
Kirchner, Scriptura, tav. 17; Jullien, Tradition des Hymnes, pp.
66-7, 93-4, 99-102, 104, 106, 157, 159, 161; Lendinara, Paolino d’Aquileia,
pp. 345-6; Lindsay, Early Irish, pp. 57-60; Mearns, Early Latin
Hymnaries, p. XV (passim); MGH Poetae I, p. 125; Moberg, Die
liturgischen Hymnen, p. 58; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 83 (passim);
Schaller, Ein unbekanntes Streitgedicht, pp. 13-30; Schneider, Beda,
p. 248; Siffrin, Eine irische Parallele, pp. 137-8; Stella, Problemi
ecdotici , p. 243; Stella, Raccolte di ritmi , p. 828 (passim);
Stotz, Sonderformen, p. 357; Zanna, Inni e ritmi, pp. 364-5,
369-70.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/karlsruhe-badische-landesbibliothek-aug-perg-cxcv-manoscript/19345
Kassel, Gesamthochschulbibliothek Stadt- und
Landesbibliothek, 4° Theol. 4 (= Kas)
Sec. XV; membr.; ff. 112; formato in-folio; testuale gotica; testo a piena
pagina; notazione neumatica su sistemi di nove trigrammi.
Il ritmo Homo quidam (ff. 110r-111r), vergato da un’unica mano, è
interamente corredato da notazione neumatica. Titolo ad inchiostro rosso. Il
codice (di sicura origine fuldense) era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 122,
134, 146-7; Stäblein, Monumenta monodica I, pp. 486-9, 619, 638, 693.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/kassel-universitätsbibliothek-kassel-landesbibliot-manoscript/119871
Klosterneuburg, Stiftsbibliothek, 967 (= Kl)
Sec. XIV (datato 1369) ; membr.; ff. 453; mm 215 x 152; testuale gotica;
campo di scrittura a piena pagina.
Il testo del ritmo Gratuletur (f. 126r) è stato vergato in testuale
gotica su campo di scrittura a piena pagina dalla mano principale del codice.
Il codice era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Karnowka, Breviarium Passaviense, p. XVII.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/klosterneuburg-bibliothek-des-augustiner-chorherre-manoscript/131081
Klosterneuburg, Stiftsbibliothek, 1000 (= Kl1)
Sec. XIV (datato 1336); membr.; ff. 126; mm 210 x 155; testuale gotica;
testo a piena pagina; notazione neumatica su sistemi di otto trigrammi.
Il codice proviene dall’abbazia St. Maria Magdalena a Klosterneuburg. Il
ritmo Gratuletur (ff. 39v-40v) è stato vergato a piena pagina, in
testuale gotica, da un’unica mano ed è interamente corredato da notazione
neumatica. Il testo si presenta lacunoso per la caduta di un foglio tra i ff.
39v e 40r (mancano infatti le strofe 2,2-4,2). Il codice era certamente
destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Baroffio-Kim, Cantemus Domino gloriose, p. 20
n. 11; Björkvall-Haug, Verslehre, p. 320; Engels, Liturgichen
Handschriften, p. 33 (passim); Froger, Graduel de Klosterneuburg,
pp. 20, 34; Jammers, Rhythmen und Hymnen, pp. 134-42; Springer, Manuscripts
of Sedulius, p. 135; Schlager, Ars cantandi, p. 240; Stäblein, Monumenta
monodica I, pp. 209-47, 504, 526, 532, 538-9, 560, 562, 565-78, 693.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/klosterneuburg-bibliothek-des-augustiner-chorherre-manoscript/32383
Köln, Erzbischöfliche Diözesan- und Dombibliothek, 35
(= Kö)
Sec. VIII-IX; membr.; ff. 265; mm 305 x 188; minuscola precarolina; campo
di scrittura a piena pagina.
Il codice è originario della zona di Salzburg (forse nell’abbazia di
Mondsee). Il ritmo Gratuletur (a f. 224v) è stato vergato da un’unica
mano, che scrive in minuscola precarolina a piena pagina. Il codice è una
silloge epistolare geronimiana, con aggiunta centrale di testi di carattere
omiletico, destinata probabilmente ad uso pastorale.
Bibliografia: Bischoff, Katalog, p. 389 nr. 1881; Bischoff,
Mittelalterliche Studien, I, p. 90; Bischoff, Die südostdeutschen
Schreibschulen, II, p. 93; CLA, VIII nr. 1146; Daur: Augustinus.
Epistulae, pp. XV, XXXVII (passim); Goldbacher: Augustinus. Epistulae,
p. LIII; MGH Poetae II, p. 159.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/köln-erzbischöfliche-diözesan-und-dombibliothek-35-manoscript/100872
Köln, Erzbischöfliche Diözesan- und Dombibliothek, 106
(= Kö1)
Sec. IX in.; membr.; ff. 74; mm 315 x 227; sono presenti più mani diverse,
che scrivono in minuscola carolina e in minuscola insulare; testo a piena
pagina.
Bernhard Bischoff riconduce l’origine del codice alla Renania (forse a
Werden) e lo data al primo terzo del sec. IX (cfr. Bischoff, Katalog, p.
398 nr. 1919). Il ritmo Audax es uir è stato vergato in minuscola carolina da
mano diversa da quella che ha esemplato il testo precedente, in uno spazio
intertestuale rimasto in bianco a f. 17r-v; precede il titolo in lettere
capitali. Il ritmo Ad Dominum clamaueram (vergato a f. 60r-v in una
elegante e regolare minuscola insulare) è stato, invece, eseguito da mano
anglosassone. Il codice era molto probabilmente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Arndt-Tangl, Schrifttafeln, tav. 44-7;
Bischoff, Katalog, p. 398 nr. 1919; Bischoff, Manuscripts and
Libraries, p. 22; Bischoff, Mittelalterliche Studien, I, p. 17; II,
p. 280; III, p. 7 n. 8; Bischoff, Paleografia latina, p. 134; Blume, Die
Hymnen, p. XVII (passim); Clavis. Auctores Galliae, I, pp.
169-70 nr. 34; II, pp. 120, 170, 249, 344; Coens, Recueil, pp. 139-49;
Costantinescu, Alcuin, pp. 19-21 (passim); Das Jahrtausend,
nr. 84; Gamber, CLLA, nr. 1698d; Guglielmetti, Alcuinus Eboracensis.
Enchiridion, p. 24 (passim); Hennig, Scottorum gloria, p. 177
(passim); Jones, Cologne ms. 106, pp. 27-61 e tav. 1, 3, 4;
Jones, Script of Cologne, pp. 40-3 tav. 31-45; Lapidge, Theodore,
p. 242; Mearns, Early Latin Hymnaries, p. XI (passim); Rand, Symbols,
p. 57 tav. 1; Salmon, Analecta liturgica, pp. 124, 133 n. 17, 181 n.
238, 186; Salmon, Livrets de prières, p. 225; Schaller, Frühmittelalterliche,
pp. 32-3; Stella, Problemi ecdotici , p. 247 n. 16; Stella, Raccolte
di ritmi , p. 811 n. 19 (passim); Wilmart, Precum Libelli
Quattuor, pp. 5-6; Zanna, Inni e ritmi, pp. 362, 365, 371, 373.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/köln-erzbischöfliche-diözesan-und-dombibliothek-10-manoscript/2792
Kórnick, Biblioteka Kórnicka Polskiej Akademii Nauk,
124 (= Ko)
Sec. IX ex.; membr.; ff. 162; formato in-quarto; minuscola carolina; testo
a due colonne.
Bernhard Bischoff riconduce l’origine del codice alla Francia e lo data al
sec. X (cfr. Bischoff, Katalog, p. 415). Il ritmo Aurora cum primo
mane (f. 1ra-rb) è stato vergato in minuscola carolina su campo di
scrittura a due colonne. Il testo era probabilmente destinato a lettura
privata.
Bibliografia: Bischoff, Katalog, p. 415; Clavis. Auctores Galliae, I, p. 354; Fabre, Deux planctus rythmiques, pp. 180, 200 (passim); Finch, Codex Reg. lat. 1025, p. 256; Katalog rękopisów, pp. 319- 22; Kozłowska-Budkowa, Najstaszy rękopis, pp. 496-509; Mews, Two Unnoticed Manuscripts, p. 305; MGH Poetae I, pp. 606-7; MGH Poetae II, pp. 137-9.
Kraków, Biblioteka Jagiellońska, Lat. Quart. 676A (=
Berl)
Composito; membr.; ff. 2 (= sez. A) + 2 (= sez. B) + 1 (= sez. C). La
raccolta di frammenti (già Berlin, Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz,
Lat. Quart. 676A-B-C ed ex Cheltenham, Phillips 18908) risulta attualmente
conservata a Kraków presso la Biblioteka Jagiellońska (con la precedente
segnatura). I tre frammenti – assemblati ab antiquo in modo del tutto fattizio
e comprendenti rispettivamente: un bifoglio integro (fragm. A ff. 1-2,
qui oggetto di studio), due fogli di natura omogenea (fragm. B ff. 1rb-
2vb con Glossae estratte da Cassiano e Gregorio) e un ultimo foglio singolo (fragm.
C f. 1ra-vb, con Glossarium Latino-Theutonicum) – presentano datazione
eterogenea (rispettivamente: ante 846, sec. IX secondo quarto e sec. IX-X) e
sono originari di Reichenau (cfr. Bischoff, Katalog, pp. 81-2 nr.
387-9).
Sez. A (ff. 1-2)
Ante 846; mm 235 x 182; minuscola carolina; testo a due colonne.
Il frammento è originario dell’abbazia di Reichenau. A f. 1r indice e
notazioni autografe di mano di Regimberto monaco di Reichenau († 846). Il
bifoglio, proveniente dal ms. Oxford, Bodleian Library add. C.15
(contenente opere di Cipriano) e donato alla biblioteca di Berlino da Max
Waechters nel 1912, è stato sottratto durante la ritirata delle truppe polacche
e quindi fortuitamente rinvenuto presso l’attuale sede di conservazione. Il
ritmo Tertio in flore, tràdito dalla seconda carta del frammento e
quindi acefalo, comprende unicamente le strofe 47,3-71 ed è l’unico testimone a
tramandare le strofe finali 55-71 (non attestate nella restante tradizione
manoscritta).
Bibliografia: Berschin, Eremus und Insula, pp. 55, 120, 132; Bischoff, Katalog, pp. 81-2 nr. 387-9; Degering, Neue Erwerbungen, pp. 18-26; Degering, Schrift, tav. 43; Guscin, Versus de Iacob et Ioseph, p. 56 n. 1; Hofmann, Über Bruchstücke, pp. 11-5; Ker, Manuscripts, p. 475 (App. nr. 4); Lapidge, School of Theoidore, p. 164; Lehmann, Mittelalterliche Bibliothekskataloge, I, p. 231; Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 336; Libri, Library, p. 245 nr. 1112, tav. IV, XVIII, XIX; MGH Poetae IV, 2, p. 454; Mone, Lateinische Hymnen, pp. 186-8; Norberg, Paulin d’Aquilée, pp. 84-5 (passim); Preisendanz, Die Handschriften, p. 247; Priebsch, Deutsche Handschriften in England, I, p. 126; Schaller, Frühmittelalterliche, p. 44; Schenkl, Bibliotheca Britannica, I, p. 142; Schulte, Althochdeutsche Glossierung, pp. 369-75; Steinmeyer-Sievers, Die althochdeutschen Glossen, III, p. 634 nr. MCII; Stella, Raccolte di ritmi, pp. 817-8 (passim); Tischler, Regimbert-Handschriften, p. 175; Trommsdorf, Umschau, pp. 465-6.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/kraków-biblioteka-jagiellonska-berol-lat-4°-676-(a-manoscript/100781
Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, Voss. lat.
Q. 69 (= Lei)
Composito; membr.; ff. 54. Il manoscritto (composito di sei sezioni)
proviene da Sankt Gallen, dove è stato esemplato attorno all’800.
Sez. II (ff. 7-47)
Sec. VIII ex.-IX in.; mm 200 x 130; minuscola carolina; campo di scrittura
variabile (talora a due colonne, talora a piena pagina).
Un’unica mano ha vergato i ritmi Ante saecula (f. 9rb-va), Gratuletur
(ff. 10vb-11ra), Alma, uera ac praeclara (ff. 11va-12rb) e Homo
quidam (f. 13va-vb) in minuscola carolina (con molti elementi grafici
precarolini) su campo di scrittura a due colonne. Titolo in lettere capitali e
onciali. Il codice era destinato sia ad uso liturgico (come si desume dalla
presenza di Hymni e preces) sia ad uso scolastico (come si desume dalla
presenza del Glossarium e di alcuni epigrammi).
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, pp.
116-7, 85; Anspach, Das Fortleben Isidors, p. 349; Barrett, Music and
Writing, p. 55 (passim); Bischoff, Katalog II, p. 59 nr.
2222-3; Bischoff, Mittelalterliche Studien, II, p. 26; III, p. 289;
Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 121, 134; Bourgain, Recueils,
pp. 119, 121-2; CLA, X nr. 1585; Clausi, Scuola e geografia, pp.
737-8 (passim); Clavis. Auctores Galliae, II, p. 261; De Meyier, Codices
Vossiani II, pp. 157-65; Dümmler, Handschriftliche Überlieferung, p.
150; Glogger, Das Leidener Glossar; Hessels, Glossary; Ker, Manuscripts,
pp. 478-9 (App. nr. 18); Lapidge, Old English Glossographie, p. 177;
Lapidge, School of Theodore, pp. 141-68; Lendinara, Paolino
d’Aquileia, pp. 339, 366; Martín, Isidorus Hispalensis. De rerum natura,
p. 361 e n. 206; MGH Poetae I, p. 429; MGH Poetae IV, 2, pp. 449,
901; MGH Poetae IV, 3, pp. 1013, 1118; Munk Olsen, Auteurs classiques,
II, pp. 248-9; III, p. 230; Schaller, Das alkäische Hendekasyllabus, pp.
267-8; Schaller, Frühmittelalterliche, pp. 29, 44; Stella, Problemi
ecdotici , pp. 243, 245, 248; Stella, Raccolte di ritmi , pp. 810-1
(passim); Stotz, Sonderformen, p. 360; Strecker, Cambridger
Lieder, p. 1 (passim); Strecker, Zu den karolingischen Rhythmen,
pp. 601-52; Vitali, Frammento Sangallense 1395, pp. 313 n. 2, 316.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/leiden-bibliotheek-der-universiteit-voss-lat-4°-69-manoscript/2937
London, British Library, Add. 19768 (= Lo)
Sec. X (936-962); membr.; ff. 58; mm 165 x 125; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
Il codice è forse originario dell’abbazia di Sankt Alban a Mainz (Hofmann,
Buchkunst, p. 242) e proviene da Tegernsee. Il ritmo Homo quidam (f.
40r-v), vergato in minuscola carolina su campo di scrittura a piena pagina, è
interamente corredato da notazione neumatica su campo libero. Il codice era
certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Andrews Johansson, The Feasts, p. 22 (passim);
Atkinson, Amnos tu theu, nr. 38; Atkinson, Earliest Agnus Dei,
pp. 1 n.2, 14 n. 38; Atkinson, Missa greca, p. 132 n. 36; Bjork, The
Kyrie Trope, pp. 8, 13; Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 122,
134; Björkvall-Haug, Verslehre, p. 315; Crocker, Ninth-Century
Sequences, p. 375; Crocker, The Troping Hypothesis, p. 187; Drumbl, Ursprung,
p. 88 n. 2; Eder, Die Schule, p. 124; Guillou, Kyriale Vatican, (passim);
Gy, Tropes, pp. 231- 7; Hofmann, Buchkunst, p. 242; Husmann, Tropen-
und Sequenzenhandschriften, p. 152; Iversen, Cycle de Pâques, p. 36
(passim); Iversen, Early Tropes, p. 186; Iversen, Tropes de
l’Agnus Dei, p. 20 (passim); Iversen, Tropes du Sanctus, p.
54 (passim); Jonsson, Cycle de Noël, p. 47 (passim);
Marcusson, Tropes de l’alleluia, p. 12 (passim); Opfermann, Herrscherakklamationen,
p. 126 (passim); RISM, pp. 152-4; RISM. Processional, p.
35; von den Steinen, Notker der Dichter, pp. 208-10.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/london-british-library-add-19768-manoscript/4612
London, British Library, Harl. 3072 (= Lo1)
Composito; membr.; ff. 103. Il codice (di origine francese) consta di tre
distinte sezioni: un bifoglio iniziale con le Eclogae di Virgilio (sec. IX); la
sezione qui esaminata (ff. 3- 94); la sezione finale (ff. 95-103) del sec. XI
con opere di Prisciano e Servio (cfr. Weber, Gottschalk von Orbais, pp.
97-8).
Sez. II (ff. 3-94)
Sec. X; mm 225 x 145 (ca.); minuscola carolina; testo a piena pagina (e in
parte a due colonne).
Il manoscritto è stato acquistato dal conte Robert Harley nel 1723. Il
ritmo O mi custos (ff. 92ra-93vb) è stato esemplato in minuscola
carolina su campo di scrittura a due colonne da un’unica mano. Il codice è una
miscellanea di testi classici, poetici e didattici, palesemente assemblata per
uso scolastico.
Bibliografia: Bischoff, Katalog II, p. 120 nr. 2475; Catalogue
of Harleian Collection, nr. 3072; Crocker, The Troping Hypothesis,
p. 187; Fickermann, Dichtungen, p. 320; Jeudy, Institutio, pp.
106- 7; Lapidge, Latin Text, pp. 483 n. 93, 484 n. 100, 490-1; McKinlay,
Arator, pp. 44-5; McKinlay, Aratoris de actibus, p. XII;
McKinlay, Latin Commentaries, p. 151; MGH Poetae VI, 1, pp. 87-8;
Munk Olsen, Auteurs classiques, II, pp. 732, 810; Ogilvy, Books,
pp. 161, 164, 226, 239-40, 259, 288; Passalacqua, Codici di Prisciano,
pp. 144-5 nr. 327; Springer, Manuscripts of Sedulius, pp. 63-4; Weber, Gottschalk
von Orbais, pp. 83, 97-8, 127 (passim); Williams-Pattie, Virgil,
p. 135 nr. 64.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/london-british-library-harley-3072-manoscript/17742
Lyon, Bibliothèque Municipale, 559 (olim 477B) (= Ly)
Sec. XV; membr.; ff. 425; mm 153 x 111; testuale gotica; testo a due
colonne. Breviarium secundum Ecclesiam cathedralem Matisconensem (ff. 1ra-
425vb), tra cui:
Paulinus Aquileiensis, Fuit Domini (f. 354ra-rb)
Il codice proviene dalla Cattedrale di Mâcon. Il ritmo Fuit Domini (vergato
in testuale gotica a f. 354ra-rb dalla stessa mano che esemplato il resto della
compagine) è disposto su due colonne. Il codice era certamente destinato ad uso
liturgico.
Bibliografia: Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 369 n. 137;
Lyon. Catalogue général, p. 144; Stella, Raccolte di ritmi , p.
828 (passim).
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/lyon-bibliothèque-municipale-559-(477)-manoscript/125789
Modena, Archivio Capitolare, O.I.4 (= Mod)
Sec. IX terzo quarto; membr.; ff. 159; mm 275 x 180; minuscola carolina; testo
a piena pagina.
Sull’origine del codice, già attribuito da alcuni studiosi allo scriptorium
dell’abbazia di Nonantola, permangono molti dubbi (cfr. Morelli-Palma,
Produzione libraria, p. 28); è probabile che il nucleo originario della
compagine (sec. IX terzo quarto) sia emigrato precocemente a Modena all’epoca
del vescovo Leodoino (869/871-898?), autore dell’Epistola vergata a f. 157v. Il
ritmo O tu qui servas è stato aggiunto sul verso del f. 154 (facente
parte del duerno 154-157 di chiara aggiunta posteriore) da una mano diversa (di
zona modenese) e più tarda (sec. IX ultimo quarto) rispetto a quella che ha
esemplato il testo delle Decretales pseudo-isidoriane (cfr. Bischoff, Katalog
II, p. 191 nr. 2793). L’assemblaggio dell’intera compagine sarebbe dunque da
ascrivere al periodo dell’episcopato leodoiniano e da collocare nel più ampio
contesto dell’attività della cancelleria vescovile, alla quale dovrebbero
dunque essere riportate le varie mani che agiscono sul duerno finale, pressoché
coeve (fatta eccezione per quella che verga a f. 156v i Versus de sancto
Paulo). Il copista del ritmo O tu qui servas (che scrive in una
minuscola carolina affrettata e poco accurata, anche per l’assenza di specchio
di rigatura) ha disposto il testo a piena pagina (in modo da separare con un
breve intercolumnio i due emistichi di ogni verso), ha corredato di notazione
neumatica le prime tre righe di testo ed è infine intervenuto per apportare
talune correzioni. Una mano diversa (o forse più mani) è successivamente
intervenuta sul testo e, utilizzando un inchiostro più scuro, ha aggiunto in
posizione interlineare o sul margine interno della metà inferiore del foglio
alcuni versi e ulteriori correzioni. Il foglio ha subito lungo il margine
esterno una rifilatura che ha leggermente intaccato a sinistra l’attacco del
testo. La miscellanea era forse adibita ad uso scolastico.
Bibliografia: Barrett, Ritmi ad cantandum, pp. 400, 410;
Bertoni, Ritmo delle scolte modenesi, pp. 133-56; Bischoff, Katalog
II, p. 191 nr. 2793; Dondi, Duomo di Modena, p. 272; Fava, Biblioteche
di Modena, pp. 137-8; Fornasari, Collectio Canonum, p. 251;
Fuhrmann, Brief des Erzbischofs Hatto, pp. 53-60; Fuhrmann, Einfluß
und Verbreitung, I, pp. 56, 177-8, 217; Fuhrmann, Reflections, p. 3
(passim); Golinelli, Cultura e religiosità, pp. 121-2, 129;
Golinelli, San Geminiano, pp. 19, 26; Granier, Versus Romae, pp.
131-54; Gullotta, Antichi cataloghi, p. 8 n. 1; Kery, Canonical
Collections, p. 102; Mainoldi, Iohannes Scottus Eriugena. Carmina,
p. 241 n. 134; Merkel, Varia, pp. 572-3; MGH Poetae III, pp. 554-6, 820
tav. II-III; Morelli-Palma, Produzione libraria, p. 28; Pagano, Archivio
Capitolare, p. 244; Patetta, Codice Giustiniano, pp. 121-55;
Patetta, Iscrizioni medievali, pp. 52-70; Petrucci, Dal manoscritto
antico, pp. 3-13; Pistoni, San Geminiano, pp. 25, 279; Roncaglia, Scolte
modenesi, pp. 5-46; Russo, Frammenti, pp. 159-65; Russo, Tradizione
manoscritta, p. 26; Seckel, Die erste Zeile, pp. 16, 21; Spanke, Sequenzenstudien,
p. 308; Vigarani, Archivio Capitolare di Modena, pp. 23, 44-6, 149;
Wattenbach-Levison, Deutschlands Geschichtsquellen, pp. 416-7, 445;
Williams, Codices Pseudo-Isidoriani, pp. 34-5, 111, 113-4, 123, 126,
128-9, 146.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/modena-biblioteca-e-archivio-capitolare-o-i-4-manoscript/22830
Montpellier, Bibliothèque Interuniversitaire de
Médicine, H. 219 (= Mon)
Sec. X; membr.; ff. I, 72; mm 276 x 214; minuscola carolina; testo a due
colonne.
Il codice (di origine francese) faceva originariamente parte dei Fonds de
Bouhier. Il ritmo Ut quid iubes è stato aggiunto sul recto del
primo foglio della compagine (f. 1r) da una mano che sembra eseguire la copia
in modo apparentemente occasionale (ma graficamente accurato) su uno spazio
rimasto in bianco nella metà inferiore del foglio (precede un breve testo di
mano diversa ma pressoché coeva). Il codice era destinato ad uso scolastico.
Bibliografia: Barrett, Ritmi ad cantandum, p. 410;
Bischoff, Mittelalterliche Studien, II, p. 29 (passim);
Cunningham, Older Manuscripts, p. 5 (passim); Montpellier. Catalogue
général, p. 372; Weber, Gottschalk von Orbais, pp. 83, 84 n. 2,
99-100, 127 (passim).
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/montpellier-bibliothèque-interuniversitaire-sectio-manoscript/137773
Monza, Biblioteca Capitolare, e-14/127 (= Mo)
Sec. IX terzo quarto (856 ca.); membr.; ff. 113; mm 270 x 170; minuscola
carolina; testo a piena pagina.
Il manoscritto è originario dell’Italia settentrionale. Sul f. 113v (ultimo
della compagine) è stato aggiunto il ritmo Gratuletur , in parte
cancellato e coperto dal breve glossario greco-latino scritto sulla metà
inferiore della stessa carta. Il testo, vergato a piena pagina e fortemente
sbiadito, procede con andamento irregolare (con salti di righe e senza una
regolare mise en page) e si configura sostanzialmente come un’aggiunta
occasionale, effettuata su un foglio presumibilmente palinsesto o comunque
riutilizzato successivamente per altri brevi testi o probationes calami
(saltuariamente si notano linee di scrittura vergate a rovescio). Il foglio
presenta diffuse tracce di umidità e margini laceri; la scrittura è sbiadita e
non del tutto seguibile. Il codice riunisce una serie di testi di contenuto
eterogeneo (computistico, esegetico e liturgico) ed è stato probabilmente
assemblato per finalità scolastiche.
Bibliografia: Beck-Bischoff, Glossar, pp. 51-84; Belloni-Ferrari, Biblioteca Capitolare, pp. 88-92 (con ricca bibliografia); Bischoff, Glossar, pp. 248-9; Bischoff, Katalog II, p. 214 nr. 2890; Bischoff, Mittelalterliche Studien, II, p. 237 n. 42; Castellani, Antichi testi italiani, pp. 39-57; Contini, Glossario di Monza, pp. 337-46; Keefe, Archiepiscopal Province of Sens, pp. 91-3; Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 348; Norberg, Poésiez, II, p. 237 e n. 42; Parlangeli, Glossario monzese, pp. 241-9; Pozzi, Riflessioni, pp. 57-72; Sabatini, Glossario di Monza, pp. 51-84; Schaller, Rec. Norberg, Paulin d’Aquilée, pp. 132-3.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/monza-(monza-e-brianza)-biblioteca-capitolare-e-14-manoscript/13223
Sec.
IX; membr.; ff. 141; formato in-quarto; minuscola carolina; testo a piena
pagina.
Il
codice proviene da Sankt Emmeram (Regensburg); secondo Bischoff l’origine del
codice sarebbe riconducibile alla zona di Salzburg (cfr. Bischoff, Katalog
II, p. 214 nr. 2890). Il ritmo Ad Dominum clamaueram è stato
esemplato sulle carte finali della compagine (a ff. 140r-141r) su campo di
scrittura a piena pagina, in minuscola carolina, dalla stessa mano che ha
vergato il testo precedente. Il contenuto eminentemente esegetico (di esclusiva
paternità alcuiniana) lascia ipotizzare per il codice un utilizzo di tipo
scolastico.
Bibliografia: Bischoff, Katalog II, p. 257 nr. 3201;
Bischoff, Die südostdeutschen Schreibschulen, II, pp. 140-1; Clavis.
Auctores Galliae, I, pp. 169-70 nr. 34; Guglielmetti, Alcuinus
Eboracensis. Enchiridion, pp. 23 n. 9, 24 (passim); Halm, Catalogus
Bibliothecae Monacensis, p. 174; Lapidge, Theodore, p. 242;
Schaller, Frühmittelalterliche, p. 32.
Permalink
Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/münchen-bayerische-staatsbibliothek-clm-14447-manoscript/108957
Sec.
X (957-962 ca.); membr.; ff. 131 (paginati 1-262); mm 225 x 185; minuscola
carolina; testo a piena pagina.
Il
codice proviene dal Duomo di Freising, per il quale è stato vergato al tempo
del vescovo Abraham (ca. 957-962; cfr. Lendinara, Paolino d’Aquileia, p.
349). Il ritmo Ad caeli clara (pp. 233-5) è stato vergato in minuscola
carolina su campo di scrittura a piena pagina da un’unica mano. Il codice era
destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Blume, Die Hymnen, p. XVII (passim);
Daniel, Handschriften, pp. 88-92; Haubrichs, Sankt Georg, p. 537;
Hauke, Katalog, pp. 23-8; Lendinara, Paolino d’Aquileia, pp.
349-50; MGH Poetae II, p. 690; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 85 (passim);
Stella, Raccolte di ritmi , p. 828 (passim); Stotz, Sonderformen,
p. 357; Turcan-Verkerk, Scriptorium de Saint-Vanne, p. 222 n. 66; von
Rudhart, Auszüge, pp. 443-81.
Permalink
Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/münchen-bayerische-staatsbibliothek-clm-27305-manoscript/17001
München, Universitätsbibliothek, Cim. 6 (2° Cod. ms.
34) (= Mü2)
Sec. IX2; membr.; ff. 100; mm 275 x 200; minuscola carolina; testo a piena
pagina.
Il manoscritto è originario dei dintorni di Lyon. Il testo del ritmo Arbor
nata in paradiso è stato aggiunto sul verso del f. 100 (ultimo della
compagine) da una mano diversa dalla principale in una minuscola carolina dal ductus
irregolare. Notazione neumatica estesa all’intero componimento. Il
contenuto eminentemente esegetico lascia ipotizzare per il codice un utilizzo
di tipo scolastico. La presenza del ritmo alla fine della compagine si
configura come un’aggiunta del tutto occasionale, anche se la notazione
neumatica (di cui il testo è corredato) lascia supporre un uso liturgico.
Bibliografia: Bischoff, Katalog II, p. 299 nr. 3521; Daniel, Handschriften München, p. 49; Vitali, Arbor natus in Paradiso, pp. 107-8, 112, 114.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/münchen-universitätsbibliothek-2°-34-(cim-6)-manoscript/83519
Napoli, Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III»,
IV.G.68 (= Na)
Sec. IX ultimo quarto; membr.; ff. II, 237, II’; mm 208 x 138; minuscola
carolina di più mani diverse (con aggiunte dei sec. IX ex.-X in.); testo a piena
pagina.
Il codice proviene dall’abbazia di Sankt Gallen, dove è stato scritto entro
l’ultimo quarto del sec. IX (si veda la nota di possesso a f. 1r: Liber Sancti
Galli). Il codice tramanda una ricca silloge di testi poetici, tra cui spicca
il ritmo Gloriam Deo (f. 92v). In un foglio facente parte della sezione
finale della compagine sono stati vergati uno di seguito all’altro i versi
iniziali dei seguenti ritmi: Ante saecula (f. 207r), Gratuletur (f.
207r), Alma, uera ac praeclara (f. 207r) e Adam in saeculo (ff. 207v),
tutti forniti di notazione neumatica (forse di aggiunta successiva). A f. 231v
(in uno spazio rimasto in bianco) una mano diversa ha aggiunto la strofa
iniziale del ritmo: Tertio in flore , con notazione neumatica; un’altra
mano ha vergato a f. 232r la parte iniziale del componimento Ad Dominum
clamaueram , corredato di notazione neumatica sui primi quattro versi, e ne
ha poi proseguito la copia sulla parte inferiore di f. 231v rimasta in bianco.
Il codice (una miscellanea di testi poetici, grammaticali e matematici) era
destinato ad uso scolastico.
Bibliografia: Arnese, Codici inediti, pp. 351-5;
Baroffio-Kim, Cantemus Domino gloriose, p. 20; Barrett, Neumatic
notations, pp. 159-60, 166-7; Barrett, Notated Verse, pp. 149-51 (passim);
Barrett, Ritmi ad cantandum, pp. 400, 402, 409-10; Barrett, Two New
Sources, pp. 31, 42; Beaumont, Latin Tradition, p. 283; Bieler, Boethii
Philosophiae consolatio, p. XIV; Bischoff, Katalog II, p. 308 nr.
3574; Bischoff, Manuscripts and Libraries, p. 103 n. 54a; Bischoff, Mittelalterliche
Studien, II, p. 46 n. 30; Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 122,
125, 134; Clavis. Auctores Galliae, I, p. 311; Codices boethiani III,
pp. 254-6; Courcelle, Consolation de Boèce, pp. 275-8, 404; Courcelle, Étude
critique, pp. 54, 120; Cunningham: Prudentius, Carmina, p. XVIII;
Gibson, Boethius, p. 122; Gibson, Codices boethiani, p. 72 n. 4;
Glauche, Schullektüre, pp. 45, 59; Gozzi, Composizioni musicali,
p. 199; Grotans, Sih dir selbo lector, p. 294; Guillaumin, Boèce,
p. LXXVI; Huglo, Consolatio philosophiae, p. 288 n. 1; Jammers, Rhythmen
und Hymnen, pp. 134-42; Lendinara, Paolino d’Aquileia, pp. 350, 364,
366; Lendinara, Ritmo, pp. 64-8; Lendinara, Vestiunt silvae, p.
257; Leonardi, Marziano Capella, pp. 412-3; Masi, Boethian Number
Theory, p. 61; Ochsenbein, Das Kloster St. Gallen, pp. 146, 148,
153, 163; Préaux, De Nuptiis, p. 125; Rankin, The Song School,
pp. 173-98; Roti, Anonymus, pp. XXXIX, 1-178; Salmon, Analecta
liturgica, pp. 207-8, 211, 214 n. 61; Schaller, Frühmittelalterliche,
pp. 27- 46; Schaller, Paulus-Sequenz, pp. 199-200, 226; Scuotto-Azzaro, Manoscritti
latini, pp. 30-1; Sevestre, Prose ou vers?, pp. 429-39; Silk, Saeculi
noni, p. LVIII; Silk, Two Manuscripts, pp. 352-6; Silvestre, Commentaire
inédit, pp. 44-120; Silvestre, Consolation de Boèce, pp. 23-6;
Starck, Old German Glosses, pp. 301-12; Stella, Raccolte di ritmi ,
p. 817 (passim); Tax, Notker der Deutsche, p. XXII (passim);
Troncarelli, Aristoteles piscatorius, pp. 13-4 tav. 1; Troncarelli, Boethiana
Aetas, pp. 102, 235- 6; Troncarelli, Consolatio Philosophiae, p.
133; Troncarelli, Philosophia, p. 16; Troncarelli, Tradizioni perdute,
pp. 113-4.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/napoli-biblioteca-nazionale-vittorio-emanuele-iii--manoscript/1781
Paris, Bibliothèque de l’Arsenal, 227 (= Par)
Sec. IX in.; membr.; ff. II, 279; mm 230 x 140; minuscola carolina di più
mani diverse; testo a piena pagina.
Il manoscritto, di origine francese (cfr. Lendinara, Paolino d’Aquileia,
p. 352), proviene dalla biblioteca del Convento dei Minimi di Parigi; in
seguito è appartenuto a Jean de Launoy. Il ritmo Fuit Domini è stato
vergato (a f. 174r-v) su campo di scrittura a piena pagina in una accurata minuscola
carolina (la strofa 70 è interpolata). Il verso iniziale è in lettere capitali.
Il codice era destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Bourque, Sacramentaires romains, II.1, p. 30
nr. 52; Fitzgerald, Ocelli nominum, p. 265; Gamber, CLLA, nr.
1555; Gamber, Sakramentartypen, p. 155; Huglo, Versus de Venance
Fortunat, pp. 119-26; Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 352;
Leroquais, Pontificaux manuscrits, pp. 267- 70; Martin, Bibliothèque
de l’Arsenal, pp. 118-21; Martini, Pontificale; Martini, Pseudo
Pontificale, pp. 100-8; MGH Poetae VI, 1, p. 208; Norberg, Paulin
d’Aquilée, p. 83 (passim); Salmon, Livrets de prières, p.
228; Stella, Raccolte di ritmi , p. 828 (passim); Two
Anglo-Saxon Pontificals, p. XXIX; Walpole, Early Latin Hymns, p.
XXVII; Wilmart, Notice du Pontifical de Poitiers, pp. 48-81; Wilmart, Pontifical
de Poitiers, pp. 159-63.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-bibliothèqu-manoscript/9260
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 544 (=
Pa1)
Composito; membr.; ff. 164. Il codice consta di otto sezioni codicologiche
databili tra il X e il XIII secolo. La Chronica trascritta ai ff.
113v-114v permette di ricondurne la provenienza all’abbazia di Saint-Martial di
Limoge.
Sez. VIII (ff. 141-64)
Sec. XI; mm 190 x 140; minuscola carolina; testo a piena pagina.
Il ritmo O mi custos (ai ff. 141r-142v) è dovuto ad un’unica mano,
che lo copia in minuscola carolina su campo di scrittura a piena pagina. La
sezione era destinata presumibilmente ad uso scolastico.
Bibliografia: Bourgain, Manuscrits de poésie rythmique, pp.
265, 270; Bursill-Hall, Census, p. 189; Lauer, Catalogue, pp.
191-2; Laurand, De amicitia, pp. 131-6; Leclercq-Bonnes, Jean de
Fécamp, pp. 221-2; Lemaître, Mourir à Saint-Martial, p. 117; Lesne, Livres,
Scriptoria, p. 504 n. 9; Munk Olsen, Auteurs classiques, I, pp.
521-2; III.1 p. 139; Stegmüller, Repertorium biblicum, nr. 5233-62 e
10276; von Moos, Gottschalks Gedicht, I p. 205 e II p. 357; Weber, Gottschalk
von Orbais, pp. 83, 100-1, 127 (passim).
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-544-manoscript/24217
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1084 (=
Pa11)
Sec. XI-XII; membr.; ff. 335; mm 240 x 140; minuscola carolina di più mani
diverse; campo di scrittura a piena pagina.
Il manoscritto è originario dell’abbazia di Saint-Géraud d’Aurillac (la
copia dei ff. 143- 152 è stata ricondotta a tale centro scrittorio: cfr. RISM
I, p. 91), ma proviene dall’abbazia di Saint-Martial di Limoges (al f. 4r
annotazioni di mano del bibliotecario Bernardo I: cfr. RISM VI, p. 178).
Il testo del ritmo Christus rex è stato eseguito a f. 303r-v in
minuscola carolina dalla stessa mano che ha eseguito anche i testi precedente e
successivo; è corredato di notazione neumatica fino a Omnipotens escluso. Per
il codice si ipotizza una fruizione esclusivamente musicale come dimostra la
presenza di notazione neumatica.
Bibliografia: Andrews Johansson, The Feasts, p. 23;
Atkinson, Missa greca, p. 122; Bailey, Formulas, p. 91;
Bannister, Tropaire-prosier de Moissac, p. 562; Bjork, The Kyrie
Trope, pp. 8, 12-6, 21; Björkvall, Anciennes séquences, pp. 171-2;
Björkvall, Resurrexit Dominus, pp. 32-44; Björkvall, Tropaires d’Apt,
p. 422; Bourgain, Manuscrits de poésie rythmique, pp. 267, 271;
Chailley, Anciens tropaires, pp. 171-2; Chailley, École musicale,
pp. 83-4; Clavis. Auctores Galliae, I, p. 204; Crocker, Frankish
Sequence, p. 343 n. 14; Crocker, Ninth-Century Sequences, p. 375;
Crocker, Rec. a: M. Huglo, Les Tonaires, pp. 492-3; Crocker, Rec.
a: N. de Goede, The Utrecht Prosarium, p. 522; Crocker, Repertory of
Proses, pp. 153-4, 158-60; Crocker, Sequence, pp. 278-9, 293;
Crocker, The Troping Hypothesis, pp. 187- 9; Du Méril, Poésies,
pp. 70, 168 (passim); Evans, Early Trope Repertory, p. 50; Frere,
Winchester-Troper, p. 227; Gaborit-Chopin, Décoration des manuscrits,
p. 184; Gastoué, Origines du chant romain, p. 255; Gautier, Les
tropes, p. 114; Graduel Romain.2, p. 97; Grier, Scriptio
interrupta, p. 236; Gros i Pujol, Els més antics testimonis, pp.
117-23; Gros i Pujol, Els Tropers Prosers, pp. 108-11, 311 (passim);
Gushee, Aurelianus. Musica disciplina, p. 19; Huglo, Tonaires,
pp. 49, 144-6; Husmann, Alleluia, Vers und Sequenz, p. 51; Husmann, Iustus
ut palma, p. 115; Husmann, Sequenz und Prosa, p. 65; Husmann, Tropen-
und Sequenzenhandschriften, pp. 120-2; Iversen, Cycle de Pâques, p.
38 (passim); Iversen, Tropes de l’Agnus Dei, p. 21; Iversen, Tropes
du Sanctus, p. 55 (passim); Jonsson, Cycle de Noël, p. 48 (passim);
Lauer, Catalogue, p. 393; Marcusson, Tropes de l’alleluia, p. 13
(passim); Mascari, Quem prophetae cecinere, pp. 95, 98;
Phillips-Huglo, Rex caeli, pp. 36-43; Ponte: Aurelianus. Musica
disciplina, pp. XI-XIII; RISM, p. 120; RISM I, pp. 90-1; RISM VI,
p. 178; Sants Gros i Raguer, Antics testimonis, pp. 117-23; Seebass, Musikdarstellungen,
I, p. 182; Steiner, Gregorian Chant, p. 245; Steiner, Melismas,
pp. 112-3; Tropaires de la Bibliothèque Nationale, p. 6.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-1084-manoscript/4655
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1118 (= Pa12)
Composito; membr.; ff. 249. Il codice (la cui origine è grosso modo
riconducibile alla Francia meridionale) consta di quattro sezioni,
corrispondenti rispettivamente ai ff. 1-101 (990 ca., con Troparium), ff.
102-43 (1050 ca., con Tonarium, Troparium e Sequelae), ff. 144- 247 (1000 ca.)
e ff. 248-9 (sec. XII-XIII, con Aue pastor).
Sez. III (ff. 144-247)
Sec. X-XI (1000 ca.); mm 245 x 148; minuscola carolina; campo di scrittura
a piena pagina.
La sezione, originaria della Francia meridionale, proviene dall’abbazia di
Saint-Martial di Limoges (cfr. Chailley, École musicale, p. 94 e
Samaran-Marichal, Catalogue des manuscrits, p. 57). Il testo del ritmo Christus
rex è stato eseguito a ff. 196v-197r in minuscola carolina dalla stessa
mano che ha eseguito anche i testi precedente e successivo ed è interamente
corredato di notazione neumatica. Iniziali rubricate all’incipit delle singole
strofe. Per il codice si ipotizza una fruizione strettamente musicale, come
dimostra la presenza di puntuale notazione neumatica.
Bibliografia: Andrews Johansson, The Feasts, p. 23; Anglés,
Música a Catalunya, p. 271; Atkinson, Amnos tu theu, pp. 19-20,
26; Atkinson, Earliest Agnus Dei, p. 13; Atkinson, Missa greca,
pp. 122, 129, 132, 137; Bailey, Formulas, p. 95; Bannister, Sequenza
per l’Epifania, p. 9; Bannister, Tropaire- prosier de Moissac, p.
562; Bjork, The Kyrie Trope, pp. 12-3, 16, 20, 31-3; Björkvall, Anciennes
séquences, pp. 171-2; Björkvall, Resurrexit Dominus, pp. 31-44;
Björkvall, Tropaires d’Apt, p. 422; Björkvall-Haug, Form und Vortrag,
pp. 176, 205; Bodelón García, Carmina Burana, p. 310; Bourgain, Manuscrits
de poésie rythmique, pp. 267, 269, 271; Bradley, Aurea frequenter,
pp. 113-35; Bradley, Iam dulcis amica, pp. 104-15; Chailley, Anciens
tropaires, pp. 163, 177-9; Chailley, École musicale, pp. 92-6;
Conant, The Apse at Cluny, pp. 31-2; Crocker, Frankish Sequence,
p. 343 n. 14; Crocker, Ninth-Century Sequences, p. 375; Crocker, Rec.
a: M. Huglo, Les Tonaires, pp. 492-3; Crocker, Repertory of Proses,
pp. 153-4, 160; Crocker, Sequence, p. 293; Crocker, The Troping
Hypothesis, pp. 187-8, 194, 199; Evans, Early Trope Repertory, p.
51; Gaborit-Chopin, Décoration des manuscrits, p. 185; Gastoué, Anciens
chants, pp. 11-3; Gautier, Les tropes, p. 114; Graf, Portraits de
Hildegarde, p. 185 n. 27; Grier, Scriptio interrupta, p. 236; Gros i
Pujol, Els Tropers Prosers, pp. 111-2, 311 (passim); Guillou, Kyriale
Vatican, (passim); Gutmann, Bild der Hs. 1118, pp. 1-42;
Handschin, Neumenschrift, (passim); Härdelin, Gesänge der
Anagogie, p. 144 (passim); Hermann, Die frühmittelalterlichen
Handschriften, pp. 404-19; Huglo, Chansons d’amour, p. 197 (passim);
Huglo, Deux séquences, pp. 77-82; Huglo, Tonaires, pp. 111, 132,
145, 398; Husmann, Alleluia, Vers und Sequenz, p. 52; Husmann, Sequenz
und Prosa, p. 66 (passim); Husmann, Sinn und Wesen, p. 143;
Husmann, Tropen- und Sequenzenhandschriften, pp. 124-6; Iversen, Cycle
de Pâques, p. 38 (passim); Iversen, Early Tropes, pp. 186-7,
190-3; Iversen, Tropes de l’Agnus Dei, p. 21; Iversen, Tropes du
Sanctus, p. 55 (passim); Jonsson, Cycle de Noël, p. 48 (passim);
Landes, Libellus from St. Martial, p. 202 n. 4; Lauer, Catalogue,
pp. 408-9; Lesne, Livres, Scriptoria, p. 504 n. 1; Loth, Auteur de
l’imitation, p. 101; Marcusson, Tropes de l’alleluia, p. 13 (passim);
Mascari, Quem prophetae cecinere, pp. 96, 98-9; MGH Poetae IV, 2,
p. 660; Phillips-Huglo, Rex caeli, pp. 36-43; RISM, p. 124; RISM
I, pp. 91-2; Samaran-Marichal, Catalogue des manuscrits, p. 57;
Santosuosso, Paris, BN 7211, p. XXI; Seebass, Musikdarstellungen, I-II;
Smits, Musikerziehung, pp. 92, 122; Smits, Muziekgeschiedenis,
II, p. 585; Spanke, Zur lateinischen Sequenz, p. 375; Steiner, Antiphons,
pp. 9, 13; Steiner, Gregorian Chant, p. 245; Steiner, Music for Cluny
Office, pp. 105-6; Steiner, Prosulae of the ms. 1118, pp. 367-93;
Steiner, Responsories and Prosa, p. 173; Tropaires de la Bibliothèque
Nationale, p. 8; Vecchi, Planctus di Gudino di Luxeuil, p. 37.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-1118-manoscript/1788
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1121 (=
Pa2)
Sec. XI in.; membr.; ff. 247; mm 265 x 170; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
Il manoscritto proviene dall’abbazia di Saint-Martial di Limoges (cui
apparteneva già nel tardo sec. XI) ed è stato vergato dai monaci Ademaro di
Chabannes e Daniele (cfr. Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 355).
Un’unica mano ha vergato il ritmo Tertio in flore (ai ff. 234v-239v,
mutilo) in una minuta e accurata minuscola carolina su campo di scrittura a
piena pagina. La prima riga di testo è in lettere capitali; precede il titolo
rubricato: De Ioseph versus. Il testo – interamente corredato da
notazione neumatica su campo libero – è mutilo (strofe 1-51,3). Il codice era
certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Andrews Johansson, The Feasts, p. 23 (passim);
Atkinson, Missa greca, p. 123; Björkvall, Anciennes séquences,
pp. 171-2; Björkvall, Tropaires d’Apt, p. 422; Bourgain, Ademarus
Cabannensis. Opera poetica, p. 11; Cattin, Cattedrale di Firenze,
pp. 17, 35 (passim); Chailley, Anciens tropaires, pp. 169-71;
Chailley, École musicale, pp. 81-3 (passim); Crocker, Frankish
Sequence, p. 343 n. 14; Crocker, Ninth-Century Sequences, p. 376;
Crocker, Rec. a: M. Huglo, Les Tonaires, pp. 492-3; Crocker, Rec.
a: N. de Goede, The Utrecht Prosarium, p. 522; Crocker, Repertory of
Proses, p. 153; De Capitani, Introduzione, p. 75 (passim);
Evans, Early Trope Repertory, p. 119 (passim); Gaborit-Chopin, Décoration
des manuscrits, p. 186; Gozzi, Composizioni musicali, p. 199; Grier,
Scriptio interrupta, p. 236; Gros i Pujol, Els Tropers Prosers,
pp. 113, 311 (passim); Guscin, Versus de Iacob, p. 56 n. 1;
Huglo, Codicologie, pp. 71-82; Huglo, Problème d’éditions, pp.
59-64; Husmann, Tropen- und Sequenzenhandschriften, p. 130; Iversen, Cycle
de Pâques, p. 38 (passim); Iversen, Tropes de l’Agnus Dei, p.
22 (passim); Jacobsson, Tropes des saints, pp. 210-2; Jonsson, Cycle
de Noël, p. 48 (passim); Lauer, Catalogue, pp. 409-10;
Lemaître, Mourir à Saint-Martial, pp. 117, 202; Lendinara, Paolino
d’Aquileia, pp. 355, 367; Lendinara, Ritmo, p. 68; Lendinara, Vestiunt
silvae, p. 259; Lesne, Livres, Scriptoria, pp. 104 n. 2, 503 n. 13,
504 n. 1; Marcusson, Tropes de l’alleluia, p. 13 (passim);
Mascari, Quem prophetae cecinere, pp. 96, 98; Norberg, Paulin
d’Aquilée, p. 86 (passim); Paolino d’Aquileia 1, p. 237 (e
tav.); RISM, p. 130; RISM I, p. 92; RISM VI, p. 179;
Samaran-Marichal, Catalogue des manuscrits, p. 57; Seebass, Musikdarstellungen,
I, p. 182; Sevestre, Prose ou vers?, pp. 429-39; Stäblein, Monumenta
monodica I, p. 620; Steiner, Antiphons, pp. 3-4, 9; Steiner, Canticle,
pp. 88-90; Steiner, Invitatory, pp. 62, 64-5; Steiner, Prosulae of
the ms. 1118, p. 388; Stella, Raccolte di ritmi p. 828 (passim); Stotz, Sonderformen,
p. 333; Treitler, Medieval Chant, pp. 131-91; Tropaires de la
Bibliothèque Nationale, p. 11.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-1121-manoscript/6797
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1154 (=
Pa)
Sec. X ex.; membr.; ff. 145; mm 210 x 160; minuscola carolina; testo a due
colonne.
Il manoscritto proviene dall’abbazia di Saint-Martial di Limoges (dove
molto probabilmente è stato anche scritto); in ogni caso apparteneva
all’abbazia già nel sec. XIII. Il codice tramanda una ricca silloge poetica
(con notazione neumatica sistematica) di epoca carolingia con testi (di
contenuto prettamente religioso ma anche profano) di Gotescalco, Paolino di
Aquileia, Boezio, Venanzio Fortunato ecc. e in aggiunta di canti dedicati alla
battaglia di Fontenoy e alla morte di Carlo Magno; nella sezione compresa ai
ff. 98r-142v è compreso un innario, che tramanda in successione i seguenti
ritmi: Ad caeli clara (ff. 99va-102ra), Ad te gloriose (ff.
102ra-104ra), Anima nimis misera (ff. 104ra-105va), Fuit Domini (ff.
110vb-113vb), Christus rex (ff. 113vb-116ra), Mecum Timaui (ff.
116ra-118rb), Qui de morte (ff. 121ra-122ra), Gloriam Deo (ff.
123ra-127va), Ut quid iubes (ff. 131va- 132rb), A solis ortu (ff.
132rb-133ra), Hug dulce nomen (ff. 133rb-134ra), Homo quidam (ff.
134ra-135rb) e Aurora cum primo mane (ff. 136rb-137va). I ritmi sono
stati scritti da un’unica mano in una accurata minuscola carolina su campo di
scrittura a due colonne. Titoli in lettere capitali. Il manoscritto è la più
antica silloge poetica allestita a Saint-Martial di Limoges e attesta
l’interesse coltivato in loco per la poesia lirica, cui fa da pendant in area
germanica l’abbazia di Sankt Gallen (cfr. Bourgain, Recueils, p. 125).
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, p.
85; Anglés, Música a Catalunya, pp. 194, 291; Avalle, Vita ritmica di
San Zeno, pp. 21-2 (passim); Barrett, Music and Writing, pp.
55-96; Barrett, Neumatic notations, p. 150 n. 5; Barrett, Notated
Verse, pp. 149-51, 74-101; Barrett, Ritmi ad cantandum, pp. 400,
402-6, 409-10, 415-9; Bischoff, Mittelalterliche Studien, I, p. 154 n.
14; II, p. 27, 29 (passim); Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp.
121-2, 125, 134, 137-8; Bottiglieri, Codici veronesi, p. 286; Bourgain, Manuscrits
de poésie rythmique, p. 263; Bourgain, Recueils, pp. 119, 124- 5,
127; Casadei Turoni Monti, Paolino di Aquileia, pp. 66, 68; Chailley, Anciens
tropaires, pp. 163- 88; Chailley, École musicale, pp. 75-8, 123-77 (passim);
Clavis. Auctores Galliae, I, p. 354; Coussemaker, Histoire de
l’harmonie, p. 90 (passim); Crocker, Repertory of Proses, pp.
161-2; Crocker, Sequence, p. 289; Dümmler, Handschriftliche
Überlieferung, pp. 114-7, 155-8; Duval, Paulin d’Aquilée, p. 116 n.
6; Fabre, Deux planctus rythmiques, pp. 180, 198-200 (passim);
Gamber, CLLA, p. 587; Gozzi, Composizioni musicali, pp. 198-9,
216; Karl der Grosse, p. 203 nr. 361; Lauer, Catalogue, pp.
421-2; Lemaître, Mourir à Saint-Martial, p. 117; Lendinara, Paolino
d’Aquileia, pp. 332, 334-6, 367; Lendinara, Ritmo, pp. 67-8;
Lendinara, Vestiunt silve, p. 258; McKitterick, Carolingians, pp.
230 nn. 62, 64 e 66, 231 n. 71; MGH Poetae I, pp. 124, 434; MGH
Poetae II, pp. 137-9; MGH Poetae III, pp. 720-1; MGH Poetae IV
,2, pp. 451-2; MGH Poetae VI, 1, p. 208; Molin, Deprecatio Gelasii,
pp. 113- 48; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 86 (passim); Norberg, Poésiez,
pp. 112-4; Paolino d’Aquileia 1, p. 237 (e tav.); Phillips-Huglo, Rex
caeli, pp. 36-43; Richter, Liederbücher, pp. 63-8; Ropa, Ritmo
Strecker XLV, p. 43; Sesini, Poesia e musica, pp. 167-81, 192 n. 8,
193 n. 11; Spanke, Sequenzenstudien, pp. 288-90; Stäblein, Monumenta
monodica I, p. 619; Stella, Problemi ecdotici , pp. 243, 248-9;
Stella, Raccolte di ritmi , pp. 810-1 (passim); Stotz, Sonderformen,
pp. 112, 353, 357, 375, 460; Strecker, Zu den karolingischen Rhythmen,
pp. 626-49; Troncarelli, Consolatio Philosophiae, p. 149; Walpole, Early
Latin Hymns, p. XXVII; Weber, Gottschalk von Orbais, pp. 82-3, 84 n.
2, 101-5, 127; Winterfeld, Geschichte, p. 390.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-1154-manoscript/3379
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 1928 (= Pa3)
Sec. XI; membr.; ff. 180; mm 370 x 270; minuscola carolina; testo a piena
pagina. I ff. 173 e 179 (con aggiunte) sono di mano del sec. XII (cfr. Weber, Gottschalk
von Orbais, p. 105).
Il manoscritto proviene dall’abbazia benedettina di Fécamp (cfr. l’Epistola
ad monachos dyscolos di Giovanni di Fécamp vergata ai ff. 173 e 179 della
compagine: cfr. Leclercq-Bonnes, Jean de Fécamp, pp. 218-20). Una mano
diversa da quella che ha vergato il codice (ma pressoché coeva) copia su alcuni
fogli (presumibilmente) rimasti in bianco alla fine della compagine alcuni
componimenti ritmici, tra cui in successione: Audax es uir (a ff.
170v-171r), O mi custos (a ff. 171v-172r) e Qui signati (a f.
172r-v), tutti vergati in minuta minuscola carolina su campo di scrittura a
piena pagina e corredati di notazione neumatica sulle prime strofe. Il ritmo Audax
es uir è attribuito dalla rubrica che lo precede a Beda (Versus Bedae
presbiteri). Il codice si configura come una raccolta epistolare, destinata
ad uso scolastico.
Bibliografia: Barrett, Ritmi ad cantandum, pp. 400, 409-10,
414; Bonnet, Opus prosodiacum, p. 159; Bourgain, Manuscrits de poésie
rythmique, pp. 265, 268-70, 272-3; Corbin, Die Neumen, p. 143;
Corbin, Le fonds d’Echternach, p. 375; Huglo, Deux séquences, pp.
77-82; Lauer, Catalogue, II, pp. 244- 5; Leclercq-Bonnes, Jean de
Fécamp, pp. 16 n. 1, 27 n. 4, 63 n. 1, 218 n. 1, 221-2, 229; Lesne, Livres,
Scriptoria, p. 584; Munk Olsen, Auteurs classiques, I, pp. 334, 408,
475, 581; II, pp. 53, 87, 100, 155, 479, 548, 753, 858-9; III.1, pp. 106-7;
Munk Olsen, Florilèges médiévaux I, pp. 47, 54, 57, 61 nr. 5; Nortier, Les
bibliothèques médiévales, pl. II; Richter, Liederbücher, pp. 63-8;
Weber, Gottschalk von Orbais, pp. 83, 105-7, 127 (passim).
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-1928-manoscript/23639
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 2373 (=
Pa4)
Sec. IX-X; membr.; ff. 48; mm 270 x 160; minuscola carolina; testo a piena
pagina.
Le cinque righe iniziali del ritmo Anima nimis misera (a f. 3r-v di
mano unica) sono provviste di notazione neumatica. La rubrica iniziale (in
lettere capitali) attribuisce il componimento a Beda. Il codice è una
miscellanea patristica ad uso scolastico.
Bibliografia: Barrett, Ritmi ad cantandum, p. 400;
Bourgain, Manuscrits de poésie rythmique, pp. 265, 268-9; Haggenmüller, Überlieferung,
p. 134; Lauer, Catalogue, II, pp. 430-1; McKitterick, Carolingians,
p. 267; McNeill-Gamer, Handbooks, p. 439; Stratmann, Hinkmar von
Reims, p. 59 n. 117.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-2373-manoscript/24216
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 4629 (=
Pa10)
Sec. VIII-IX (800 ca.); membr.; ff. 56; mm 250 x 155; minuscola carolina di
più mani diverse (dei sec. IX-X ai ff. 51v-56); campo di scrittura a piena
pagina.
L’origine del codice è stata ricondotta da B. Bischoff all’area posta a sud
della Loira, probabilmente a Bourges (cfr. Bischoff, Manuscripts and
Libraries, p. 32). Il ritmo Christus rex è stato vergato su uno
spazio rimasto in bianco nella parte inferiore di f. 55r da mano diversa dalla
principale ed è presumibilmente di aggiunta occasionale.
Bibliografia: Bischoff, Manuscripts and Libraries, p. 32;
Bischoff, Mittelalterliche Studien, III, p. 17; Buchner, Lex Ribvaria,
pp. 61-2 (passim); Eckhardt, Lex Salica, pp. XII, XVII; Mordek, Weltliches
Recht im Kloster Weissenburg, p. 80.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-4629-manoscript/137918
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 8318 (=
Pa5)
Composito; membr.; ff. 80. Il codice consta di quattro sezioni di
differente formato, diversa origine e datazione eterogenea (grosso modo dei
sec. IX-XII).
Sez. II (ff. 49-64)
Sec. IX metà; mm 248 x 185 (ca.); minuscola carolina; testo a piena pagina.
L’origine della sezione è stata ricondotta (se pur dubitativamente) sia
alla zona della Loira (cfr. Bischoff, Mittelalterliche Studien, III, p.
293) sia a Tours ma con provenienza da Fleury (cfr. Mostert, Library of
Fleury, p. 224 nr. 1150). Il ritmo Ad caeli clara (f. 57r) è stato
vergato da un’unica mano in minuscola carolina su campo di scrittura a piena
pagina; notazione neumatica sulle tre righe iniziali del componimento. La
sezione tramanda una miscellanea poetica destinata ad uso scolastico; tuttavia
la presenza di notazione neumatica sul ritmo lascia supporre anche una
destinazione liturgica.
Bibliografia: Auszug des Handschriften, p. 300; Barrett, Two
New Sources, pp. 26-30, 35-7; Bischoff, Anecdota novissima, p. 85;
Bischoff, Mittelalterliche Studien, III, p. 293 e tav. XXVI; Cutler, Roma
and Constantinople, pp. 43-64; Deshusses, Sacramentaire grégorien,
p. 252 nr. 4332; Ehwald: Aldhelmus. Opera, pp. 9-10; Europas Mitte um
1000, III, p. 23; Gozzi, Composizioni musicali, p. 198; Lapidge, Latin
Learning, p. 419 n. 43; Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 357; Manuscrits
à peintures, nr. 101; McKinlay, Arator, pp. 15-6 nr. 22; Mostert, Library
of Fleury, p. 224 nr. 1150; Munk Olsen, Auteurs classiques, I, p.
76; Nice Boyer, Humble profile, 1, pp. 25-30 (passim); Pellegrin,
Membra disiecta II, p. 270 n. 87; Riou, Carmina, pp. 27, 29, 31;
Stettiner, Die Prudentius Handschriften, I, pp. 1-10; II, n. 8, 12, 15;
Tiefenbach, Aratorglossen; Vergnolle, Carnet de modèles, pp.
23-55; Weitzmann, Decorazione libraria, p. 25 fig. 9; Winstedt, Mss.
of Prudentius, p. 168.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-8318-manoscript/1223
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 10612 (=
Pa6)
Sec. IX; membr.; ff. 156; mm 235 x 165; minuscola carolina; testo a piena
pagina. Arbor natus in Paradiso (f. 2r), add.
Il manoscritto (di origine ignota) proviene dall’abbazia di Saint-Julien di
Tours. Il ritmo Arbor natus in Paradiso (a f. 2r) è stato
presumibilmente aggiunto da una mano diversa (ma pressoché coeva a quella
principale) sul recto del foglio iniziale della compagine; il copista ha
sfruttato il precedente schema di rigatura a piena pagina (senza tuttavia
seguirlo in modo rigoroso) scrivendo il testo in una minuscola carolina dal ductus
poco regolare. Si tratta di una silloge esegetica ed omiletica ad uso
scolastico e liturgico.
Bibliografia: Clavis. Auctores Galliae, II, p. 255; Daniel,
Handschriften München, p. 49; Delisle, Inventaire des manuscrits, p.
84; Dolbeau, Nouveaux sermons, pp. 60-2; Dolbeau, Sermonnaire de Cambridge,
pp. 256-7; Gorman, Carolingian Miscellany, pp. 336, 344-8; Griesser, Expositio
IV Evangeliorum, p. 279; Kelly, Hiberno-Latin commentaries II, pp.
397-400 nr. 56B; Lambert, Bibliotheca Hieronymiana, IIIb nr. 471;
Pellegrin, Bernard Collot, p. 104; RISM I, p. 117; RISM VI,
p. 216; Vitali, Arbor natus in Paradiso , pp. 106, 108, 112, 114-5;
Wittek, Paris Lat. 10612, pp. 142-5.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-10612-manoscript/7994
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 12140 (=
Pa7)
Sec. X; membr.; ff. II; 304; formato in-quarto; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
Il manoscritto, originario della Francia meridionale, è prima appartenuto a
Saint-Pierre des Fossés (presso Parigi) e più tardi a Saint-Germain-des-Prés.
Il testo del ritmo Ut quid iubes (vergato sul foglio di guardia anteriore Bv) è
stato aggiunto su campo libero da una mano diversa da quella che ha copiato la
compagine e che recupera un foglio presumibilmente rimasto in bianco; la stessa
mano ha apposto sullo stesso foglio altri brevi frammenti testuali e alcune
probationes calami. Silloge omiletica ad uso scolastico e liturgico.
Bibliografia: Bischoff, Mittelalterliche Studien, II, p. 29
n. 17; Delisle, Inventaire des manuscrits, p. 38; Dumortier, Ad
Theodorum, pp. 178-83; Kristeller, Iter, III, p. 252; Lambot, Le
sermon CCCXLIII, p. 27 (passim); Lesne, Livres, Scriptoria,
p. 596; Malingrey, Ancienne version latine, pp. 321, 327 (passim);
Morin: Hieronymus, Tractatus in Marci Evangelium, p. 450 (passim);
Stegmüller, Repertorium biblicum, nr. 3377; Weber, Gottschalk von
Orbais, pp. 83, 84 n. 2, 107,109, 127 (passim); Wilmart, Collection
de 38 homélies, p. 306.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-12140-manoscript/116691
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 13388 (=
Pa8)
Sec. IX; membr.; ff. 108; formato in-quarto; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
Il manoscritto proviene da Corbie, ma è stato scritto e decorato da un
copista formatosi nello scriptorium di Tours. Il testo del ritmo Ad
Dominum clamaueram (a ff. 101r-102r) è dovuto alla stessa mano che copia
tutta la compagine e appare vergato in una minuscola carolina di esecuzione
accurata (disposta a piena pagina). Maiuscole all’inizio delle singole strofe.
Precede il titolo in lettere capitali: Canticum graduum. Il codice era
certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Costantinescu, Alcuin, pp. 20-1 (passim);
Delisle, Inventaire des manuscrits, p. 100; Gamber, CLLA, nr.
1698e; Ganz, Corbie, p. 65; Gneuss, Hymnar, pp. 48-9; Gneuss, Latin
Hymns, p. 412; Haggenmüller, Überlieferung, p. 169; Jullien, Hymnes,
pp. 175-9; Jullien, Tradition des Hymnes, pp. 66, 93-4, 106-7, 157, 162;
Lapidge, Theodore, p. 244; Mearns, Early Latin Hymnaries, p. XIV
(passim); Moberg, Die liturgischen Hymnen, p. 19 n. 2; Molin, Deprecatio
Gelasii, pp. 128-30; Rand, Manuscripts of Tours, I, p. 169 nr. 143A;
Rand, Ornamentation, pp. 213-5, fig. 1, 2 e 4; Salmon, Analecta
liturgica, pp. 69, 124, 128 n. 8 (passim); Salmon, Livrets de
prières, p. 230; Sims-Williams, Ordo sancti Isidori, pp. 579-601;
Springer, Manuscripts of Sedulius, pp. 174-5; Walpole, Early Latin
Hymns, p. XXVII; Wilmart, Precum Libelli Quattuor, p. 6.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-13388-manoscript/4619
Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 16668 (=
Pa9)
Sec. VIII ex.; membr.; ff. 178; formato in-quarto; minuscola carolina;
testo a piena pagina.
La copia del codice è stata ricondotta all’abbazia di Lorsch (cfr.
Bischoff, Lorsch im Spiegel, p. 114), anche se il contenuto – Beda e
Aldelmo – sembra piuttosto rimandare all’Inghilterra del sec. VII (cfr.
Bourgain, Recueils, p. 117). L’esecuzione del ritmo Audax es uir (a
f. 22r-v) è dovuta alla stessa mano che ha copiato il resto della compagine; il
testo procede a piena pagina in una minuscola carolina di esecuzione accurata,
ma ancora ricca di elementi precarolini. Raccolta di testi poetici e
grammaticali ad uso scolastico.
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, pp.
290-1; Bischoff, Lorsch im Spiegel, pp. 32-3, 35, 83 n. 38, 97 n. 20,
114; Bourgain, Manuscrits de poésie rythmique, pp. 263, 266-7, 270;
Bourgain, Recueils, p. 117; CLA, VII nr. 1749; Delisle, Inventaire
des manuscrits, p. 73; Falk, Beiträge, p. 55; Gottlieb, Über
mittelalterliche Bibliotheken, p. 335; Laistner, A Hand-List of Bede
mss., pp. 128, 134; Lehmann, Johannes Sichardus, p. 139; Lindsay, Notae
Latinae, I, p. 476; Lindsay, Palaeographia Latina, pp. 12, 32;
Stella, Problemi ecdotici , p. 247 n. 18; Stella, Raccolte di ritmi ,
p. 811 n. 19, 826 (passim); Szövérffy, Latin hymns, p. 30.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-bibliothèque-nationale-de-france-lat-16668-manoscript/5033
Roma, Biblioteca Angelica, 123 (olim B.III.18) (= Ro)
Sec. XI in.; membr.; ff. 265; mm 268 x 174; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
Il codice è di origine bolognese (cfr. Jonsson, Cycle de Noël, p.
49). Il due ritmi Gloriam Deo (ff. 187v-190r) e Gratuletur (f.
202r) sono tràditi nella sezione testuale contenente il Troparium-Sequentiarium
(ff. 184r-264v); vergati in una accurata minuscola carolina dalla stessa
mano che ha eseguito tutto il manoscritto, i due ritmi presentano un’estesa
notazione neumatica su campo libero. Il codice era certamente destinato ad uso
liturgico.
Bibliografia: Amiet, Manuscrits liturgiques, p. 111;
Atkinson, Missa greca, p. 124; Baroffio, Codici liturgici, p. 247
n. 185; Baroffio, Grafie musicali, pp. 1 n. 3, 4-5 n. 27, 12;
Baroffio-Kim, Cantemus Domino gloriose, p. 105 n. 21; Barrett, Ritmi
ad cantandum, pp. 400, 409-10; Barrett, Two New Sources, p. 32;
Benati, Chiesa bolognese, pp. 54-6; Benati, Martiri, p. 76 n. 59;
Bernard, Cantique des Trois Enfants, p. 238; Bjork, The Kyrie Trope,
pp. 9, 12; Borella, Responsorio Tenebrae; Bosi, Codici miniati,
p. 22; Casadei Turoni Monti, Cod. Angelica 123, pp. 65-92; Cattin, Cattedrale
di Firenze, pp. 17, 19, 22, 35; Cochetti Pratesi, Miniature e sculture,
pp. 139-40 e n. 5; Codex Angelicus 123, pp. 1-421; Corno-Merli, Restituzione
melodica, p. 9 (passim); Di Pasquale, Versi computistici, p.
178; Drumbl, Ursprung, pp. 59, 66, 68, 88; Dufour, Bibliothèque de
Moissac, p. 208 e n. 35; Ferretti, Manoscritti in notazione neumatica,
p. 60 nr. 90; Ferretti, Molti dialetti, pp. 155-88; Gamber, CLLA,
nr. 1342; Gherardi, Codice Angelica 123; Golinelli, Santità, culto e
liturgia, pp. 13, 15-6, 38 nn. 15 e 17; Gozzi, Composizioni musicali,
pp. 199, 204, 230; Graduel Romain I, p. 250; Graduel Romain II,
pp. 119-20; Iversen, Cycle de Pâques, p. 40 (passim); Iversen, Tropes
de l’Agnus Dei, p. 23 (passim); Iversen, Tropes du Sanctus,
p. 56 (passim); Jacobsson, Tropes des saints, pp. 210- 2;
Jonsson, Cycle de Noël, p. 49 (passim); Kurris, Coupures
expressive, pp. 13-63; Kurris, Rhetorische Funktion, pp. 89-107;
Kurris, Rom Angelica 123, pp. 101-20 tavv. 6; Le codex 123 de la
Bibliothèque Angelica (edizione in facsimile); Lendinara, Paolino
d’Aquileia, pp. 358-9; Lodi, Fonti del graduale- antifonale, pp.
391-9; Lodi: Rec. a Gherardi, Il Codice Angelica 123, pp. 128-30;
Marcusson, Tropes de l’alleluia, p. 13 (passim); Mioli, Cappelle
e oratori, pp. 434-6, 457 n. 3; Monson, Molti concerti, p. 196 fig.
94; MUSIM, p. 482 nr. 332; Narducci, Catalogus codicum, pp. 65-6;
Norberg, Hymne, pp. 142-6; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 83 (passim);
Orofino, Manoscritti pugliesi, p. 465; Paolino d’Aquileia 1, p.
237 (e tav.); Pini, Città, chiese, pp. 51 n. 52, 52 n. 53, 65-6, 76-8,
198 n. 14, 241 n. 27; Quintavalle, Wiligelmo e Matilde, pp. 534-5, 596,
630-1, 634, 643; Ropa, Codici bolognesi, pp. 111-25; Ropa, Culto
tardoantico, pp. 36-7, 44 n. 113, 45 nn. 115, 119; Ropa, Cultura
ecclesiastica, pp. 43-50; Ropa, Vita liturgica, pp. 82, 87, 91,
94-9, 107 n. 110; Rosa-Barezzani, Significati melodici, pp. 3-52;
Sevestre, Drame liturgique, pp. 77-82; Stäblein, Monumenta monodica
I, p. 609; Steiner, Non-Psalm Verses, p. 441 (passim); Stella, Raccolte
di ritmi , p. 828 (passim); Stotz, Sonderformen, pp. 328,
336, 338, 353; Treitler, Medieval Chant, pp. 131-91 (passim);
Vasina, Chiesa e comunità, pp. 106, 193 n. 47.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/roma-biblioteca-angelica-123-(b-3-18)-manoscript/91074
Salzburg, Benediktiner-Erzabtaei Sankt Peter Stiftsbibliothek,
a.XI.2 (= Sal1)
Sec. XI ex.-XII in.; membr.; ff. 143 (paginati 1-286); mm 400 x 290;
minuscola carolina; testo a due colonne.
Il codice, di origine francese, è giunto nell’abbazia di Sankt Peter a
Salzburg già nel sec. XII (cfr. Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 359).
Il ritmo Ad caeli clara (pp. 277a-278a) è stato copiato dalla stessa
mano che ha eseguito il resto della compagine, in una accurata ed elegante
minuscola carolina.
Bibliografia: Barrett, Two New Sources, p. 26; Bernards, Überlieferung,
p. 334; CPPM, II/B, p. 770 nr. 3403; Daniel, Thesaurus hymnologicus,
pp. 127, 368 (passim); Durst, Überlegungen, pp. 279, 288; Feder, Hilarii
Pictaviensis opera, IV, pp. LXVI, LXXIV-LXXXV (passim); Feder, Hilarius
von Poitiers, 162 p. 139; 169 pp. 7-8; Goy, Überlieferung der Werke
Hugos, p. 131; Hilaire de Poitiers, Contre Constance, pp. 88, 114-5;
Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 359; Norberg, Paulin d’Aquilée,
p. 87 (passim); Smulders, De Trinitate, p. 27 (passim);
Stella, Raccolte di ritmi , p. 828 (passim); Stotz, Sonderformen,
p. 357; Wind-Hayer, Handschriften der Erzabtei St. Peter, p. 126.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/salzburg-benediktiner-erzabtei-sankt-peter-stiftsb-manoscript/100792
Salzburg, Museum Carolino-Augusteum, 2161 (= Sal)
Sec. XV; membr.; ff. 417; formato in-quarto; bastarda; testo a piena
pagina.
Per il codice si può ipotizzare un’origine locale. Il ritmo Gratuletur (f.
109r-v) è stato vergato in bastarda su campo di scrittura a piena pagina dallo
stesso copista che ha eseguito l’intero manoscritto, certamente destinato ad
uso liturgico. La descrizione del manoscritto è basata sulla scheda disponibile
nel sito Monastic Hill: www.hmml.org.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/salzburg-salzburg-museum-(olim-museum-carolino-aug-manoscript/131082
Sankt Florian, Bibliothek des
Augustiner-Chorherrenstifts, XI.384 (= Sf)
Sec. XIII-XIV; membr.; ff. 423; mm 440 x 300; testuale gotica; testo a due
colonne.
Per il codice si può ipotizzare un’origine locale. Il ritmo Gratuletur (f.
304ra) è stato eseguito dalla stessa mano che ha vergato l’intera compagine.
Per il codice è desumibile un uso strettamente liturgico.
Bibliografia: AH, 50, p. 86 nr. 71; AH, 51, p. 184
nr. 160; AH, 52, p. 102 nr. 105; Holter, Bibliothek und Archiv,
pp. 31, 32, 77, 89, tavv. 91, 96, 156-8; Holter, Buchmalerei, p. 329 (passim);
Knapp, Die Literatur, p. 299; Lhotsky, Quellenkunde, pp. 133,
361; Simader, Ein Buchmaler, p. 28 n. 12.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/sankt-florian-bibliothek-des-augustiner-chorherren-manoscript/40395
Sankt Florian, Bibliothek des
Augustiner-Chorherrenstifts, XI.401 (= Sf1)
Sec. XIV; membr.; ff. 528; formato in-quarto; testuale gotica; testo a
piena pagina.
Per il codice si può ipotizzare un’origine locale. Il ritmo Gratuletur (f.
32r) è della stessa mano che ha vergato l’intera compagine. Il codice era
certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Holter, Bibliothek und Archiv, pp. 32, 80,
tav. 123.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/sankt-florian-bibliothek-des-augustiner-chorherren-manoscript/131083
Sankt Gallen, Stiftsarchiv, Pfäfers X (= Sg)
Sec. IX1; membr.; ff. IV, 115, II’; mm 250 x 170 (ca.); minuscola carolina;
testo a piena pagina.
Il codice (originario secondo Bernhard Bischoff della Germania
sud-occidentale) proviene dall’abbazia di Pfäfers a Sankt Gallen (cfr.
Jurot-Gamper, Abtei Pfäfers, p. 63). L’esecuzione del ritmo Aurora
cum primo mane (f. 10r-v) è dovuta ad una mano diversa rispetto a quella
documentata per il testo precedente, che interviene presumibilmente su uno
spazio rimasto in bianco; il testo, vergato in una minuscola carolina dal ductus
irregolare, procede rispettando in modo approssimativo il preesistente
specchio di rigatura. Per il ritmo si ipotizza una fruizione di tipo privato.
Bibliografia: Bethmann, Handschriften, p. 593 (passim);
Bruckner, Scriptoria Helvetica, I, p. 83 (passim), tav. XXIII,
XLVIII; Clavis. Auctores Galliae, I, p. 354; Die Abtei Pfäfers,
p. 127 nr. 9; Fabre, Deux planctus rythmiques, pp. 180, 198-200 (passim);
Jurot-Gamper, Abtei Pfäfers, pp. 62-4; Levison, Conspectus, p.
681 nr. 732; Mayer, Althochdeutsche Glossen, p. 31; MGH Poetae II,
pp. 137-9; Müller- Pfaff, Thesaurus, p. 94 nr. 10.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/sankt-gallen-stiftsarchiv-pfäfers-x-manoscript/92605
Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 2 (= Sg2)
Sec. VIII2; membr.; ff. 284 (paginati 1-568); mm 250 x 175; minuscola
precarolina; testo a piena pagina.
Il codice è stato scritto a Sankt Gallen e in parte eseguito dal copista
Winithar (760- 780 ca.). L’esecuzione del ritmo Ante saecula (vergato a
pp. 563-7) procede con andamento irregolare su specchio rigato a piena pagina
(talora senza rispetto per i margini) in una minuscola ricca di elementi
precarolini e dal ductus incerto e irregolare. Il codice riunisce testi
biblici ed omiletici ad uso scolastico e liturgico.
Bibliografia: Andrés, Isidorus Hispalensis. De differentiis
liber II, p. 314; Bischoff, Mittelalterliche Studien, I, p. 83;
Bischoff, Paleografia latina, p. 154 n. 102; Cencetti, Storia della
scrittura latina, pp. 106, 180; CLA, VII nr. 893a; McKitterick, Carolingians,
pp. 86 n. 22, 121 n. 95; MGH Poetae IV, 2, pp. 449, 546; Norberg, Poésiez,
pp. 112-4; Ochsenbein, Das Kloster St. Gallen, pp. 16, 47, 134-6;
Schaller, Frühmittelalterliche, p. 29; Scherrer, Handschriften von
St. Gallen, pp. 1-2; Stella, Raccolte di ritmi, p. 811 n. 19 (passim);
von Scarpatetti, Scriptorium, pp. 31-67 (passim); Zanna, Inni
e ritmi, pp. 366, 368.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/sankt-gallen-stiftsbibliothek-2-manoscript/11906
Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 503k (= Sg3)
Sec. XIV; membr.; ff. 289; formato in-octavo; testuale gotica; testo a
piena pagina.
Il manoscritto, esemplato in un centro benedettino, proviene dalla zona
circostante il Lago di Costanza. Il ritmo Gratuletur (f. 202v) si deve
all’esecutore di tutta la compagine, che scrive in una minuta testuale gotica a
piena pagina. Il codice era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Scherrer, Handschriften
von St. Gallen, p. 159; Springer, Manuscripts of Sedulius, p. 185;
Stella, Raccolte di ritmi, p. 811 n. 19 (passim).
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/sankt-gallen-stiftsbibliothek-503k-manoscript/131084
Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 1395 (= Sg4)
Composito; membr.; ff. 473. Il manoscritto consta di una raccolta di più
frammenti e carte sciolte (non meglio quantificabili in base alle descrizioni
al presente reperibili), di provenienza e datazione eterogenea.
Sez. XIV (pp. 468-468bis)
Sec. VIII-IX; mm 340 x 220; minuscola carolina; testo a piena pagina.
Per il frammento è stata ipotizzata una duplice origine: Reichenau o Sankt
Gallen. Il ritmo Audax es uir è stato esemplato (p. 468) su un bifoglio
membranaceo di probabile circolazione autonoma; la stessa mano che ha copiato
il ritmo (in minuscola carolina dal ductus irregolare su campo di
scrittura a piena pagina) ha vergato anche il componimento successivo (p. 468bis).
Precede il titolo De penetenciae (sic).
Bibliografia: Allgeier, Bruchstücke, p. 9 (passim);
Babcock, Discovered Leaf, p. 546; Bischoff, Altlateinische
Bibelübersetzungen, p. 425; Bischoff, Mittelalterliche Studien, I,
pp. 99, 101; II, p. 26 n. 3; Bischoff, Paleografia latina, pp. 108 n.
166, 111 n. 190, 124 n. 28, 262 n. 28; Bischoff, Rekonstruktion, pp.
101-1; CLA, VII nr. 984-5, 988-9, 991; Denzinger, Handschriften,
p. 95 nr. 280; Duft-Meyer, Irische Miniaturen, pp. 76-9; Gamber, CLLA,
nr. 73, 103-4, 106, 1605 e p. 144; Gamber, Irische Liturgiebücher, pp.
536-48; Gamber, Sakramentartypen, p. 32; Kenney, Early History,
p. 700 nr. 557, 704 nr. 565, 701 nr. 557; Lehmann, Funde und Fragmente,
pp. 50-76; Lowe, Membra disiecta, pp. 178-9; Ochsenbein, Das Kloster
St. Gallen, pp. 16, 123, 126, 134; Pellegrin, Fragments, p. 346;
Schaller, Paulus-Sequenz, p. 212; Scherrer, Handschriften von St.
Gallen, pp. 461-4; Seider, Paläographie, II/2 nr. 54; Springer, Manuscripts
of Sedulius, p. 187; Stella, Raccolte di ritmi , p. 811 n. 19 (passim);
Turner, Oldest Manuscript; Vitali, Frammento Sangallense 1395,
pp. 313-21.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/sankt-gallen-stiftsbibliothek-1395-manoscript/7673
Trier, Bistumsarchiv, 133c (= Tr)
Sec. XI e XII-XIII; membr.; ff. 122; 200 x 150; minuscola carolina di più
mani diverse; campo di scrittura a piena pagina.
Il codice è stato quasi certamente esemplato nello scriptorium dell’abbazia
di Sankt Eucharius (Trier), dal quale proviene (cfr. Hofmann, Buchkunst,
p. 506). I ritmi A solis ortu (f. 29r-v) e Audax es uir (ff.
29v-30r) sono stati vergati in minuscola carolina su campo di scrittura a piena
pagina da una delle numerose mani databili al sec. XI che si sono succedute
nella copia della parte iniziale della compagine; il ritmo A solis ortu è
preceduto dalla rubrica Ymnus funebrius de Karolo rege. Ai ff. 98-122 sono
presenti aggiunte posteriori (di mano dei sec. XII-XIII). I ff. 1 e 93-122 sono
palinsesti e nella parte sottostante contengono brani dei Libri duo
instructionum ad Salonium di Eucherio di Lyon del sec. VII (cfr. CLA,
IX, nr. 1363). Il manoscritto era destinato a fruizione di tipo scolastico.
Bibliografia: Becker, Das Erzbistum Trier, pp. 112-3 nr.
30, 238; Becker, Notizien zur Bibliotheksgeschichte, p. 42 nr. 226; CLA,
IX, nr. 1363; Dold, Palimpsest-Studien, pp. 37-56; Dümmler, Handschriftliche
Überlieferung, p. 152; Hofmann, Buchkunst, p. 506; Kurz, Überlieferung,
p. 472; Laistner, A Hand-List of Bede mss., p. 110; MGH Poetae I,
p. 434; MGH Poetae IV, 2, p. 452; Montebaur, Studien zur Geschichte,
p. 70 nr. 226; Stella, Raccolte di ritmi , p. 811 n. 19.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/trier-bistumsarchiv-(bischöfliches-archiv-olim-dom-manoscript/96001
Uppsala, Universitetsbiblioteket, C 434 (= Up)
Sec. XV; membr.; ff. 299; mm 235 x 175; testuale gotica di tre mani
diverse; testo a due colonne.
Il manoscritto proviene dal Magdalenenkloster (Riga). La stessa mano che ha
esemplato i testi immediatamente precedenti e successivi ha copiato il testo
del ritmo Gratuletur (f. 273rb-va) in testuale gotica su campo di
scrittura a due colonne. Il codice era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Andersson-Schmitt, Mittelalterliche Handschriften,
pp. 106-8; Gregersson, Officium Sancte Birgitte, p. 61; Moberg, Die
liturgischen Hymnen, pp. 200-1; Schmidt, Die Zisterzienser, p. 176 (passim);
Schmidt, Magdalenenkloster, p. 14 (passim).
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/uppsala-universitetsbibliotek-(carolina)-c-434-manoscript/92226
Uppsala, Universitetsbiblioteket, C 436 (= Up1)
Sec. XV; membr.; ff. 172; mm 185 x 135; testuale gotica; testo a piena
pagina.
Il manoscritto proviene dal Magdalenenkloster (Riga). Il ritmo Gratuletur
(ff. 136v- 137r) è stato vergato in testuale gotica su campo di scrittura a
piena pagina. Il codice era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Andersson-Schmitt, Mittelalterliche Handschriften,
pp. 111-3; Moberg, Die liturgischen Hymnen, p. 50.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/uppsala-universitetsbibliotek-(carolina)-c-436-manoscript/131085
Uppsala, Universitetsbiblioteket, C 477 (= Up2)
Sec. XV; membr.; ff. 129; mm 210 x 160; testuale gotica; testo a due
colonne.
Il manoscritto proviene dal Magdalenenkloster (Riga). Il ritmo Gratuletur
(f. 82ra-rb) è stato vergato in testuale gotica su campo di scrittura a due
colonne. Il codice era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Andersson-Schmitt, Mittelalterliche Handschriften,
pp. 196-7; Gregersson, Officium Sancte Birgitte, p. 73; Moberg, Die
liturgischen Hymnen, p. 202; Schmidt, Magdalenenkloster, p. 13 (passim).
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/uppsala-universitetsbibliotek-(carolina)-c-477-manoscript/131086
Verona, Biblioteca Capitolare, XXI (19) (= Ve1)
Sec. X in.; membr.; ff. 124; mm 320 x 240; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
Bernhard Bischoff ha ricondotto l’origine del codice a Vercelli (cfr.
Bischoff, Mittelalterliche Studien, I, p. 81). Il ritmo Tertio in
flore (strofe 1-18) è stato aggiunto da una mano diversa da quella
principale (forse del sec. XI) sulla metà inferiore (rimasta in bianco) di f.
116r e quindi proseguito sui margini superiore e inferiore di f. 115v. Il testo
procede in una minuscola carolina di piccolo modulo dal ductus affrettato
e irregolare. Il codice è una silloge esegetica ad uso scolastico.
Bibliografia: Bischoff, Mittelalterliche
Studien, I, p. 81; Bottiglieri, Codici veronesi, p. 283; Giuliari, Capitolare
di Verona, pp. 322, 390, 395, 408, 412; Guscin, Versus de Iacob, pp.
56-69; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 87 (passim); Spagnolo, Biblioteca
Capitolare, pp. 74-5; Stella, Poesia carolingia, pp. 325, 413-4;
Stella, Raccolte di ritmi , p. 829 n. 77.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/verona-biblioteca-capitolare-xxi-(19)-manoscript/7043
Verona, Biblioteca Capitolare, LXXXVIII (83) (= Ve2)
Sec. IX metà; membr.; ff. 80; mm 145 x 115; minuscola carolina; testo a
piena pagina.
L’origine del codice è stata ricondotta dagli studiosi G. G. Meersseman, A.
Robertson e D. Misonne allo scriptorium dell’abbazia di Saint-Denis
(cfr. Lendinara, Ritmo, pp. 67- 68). Alcuni componimenti sono stati
vergati su porzioni di foglio rimaste in bianco o precedentemente raschiate per
accogliere l’Innario (ff. 57r-65r), come i ritmi Fuit Domini (f.
59r-v), Tertio in flore (ff. 59v-60r) e Gloriam Deo (f. 62v-63r).
Il codice era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, p.
85; Barrett, Music and Writing, p. 55 (passim); Biblioteca
capitolare. Verona, p. 75; Bischoff, Mittelalterliche Studien, II,
p. 27; Bottiglieri, Codici veronesi, pp. 275-87; Bourgain, Recueils,
p. 119; Dümmler, Handschriftliche Überlieferung, p. 158; Gamber, CLLA,
nr. 1627; Giuliari, Capitolare di Verona, pp. 98, 178, 276, 306, 346,
378, 395; Grégoire, RLI I, p. 576; Grégoire, RLI Addenda II, pp. 1127-8;
Guglielmo da Pastrengo, p. 203; Guscin, Versus de Iacob, p. 56 n.
1; Lendinara, Paolino d’Aquileia, p. 360; Lendinara, Ritmo, pp.
65- 8, 72-3; Lendinara, Vestiunt silve, pp. 251-63; Manoscritti
filosofici e scientifici, p. 14; Marchi, Biblioteca Capitolare, pp.
74-5; Marchi, Versus de nativitate, pp. 261-5; Meersseman, Capitules
du Diurnal; Meersseman, Orazionale, p. 72; MGH Poetae IV, 2,
p. 451; MGH Poetae VI, 1, p. 208; Misonne, Manuscrits de Saint-Denis,
p. 28; Mölk, Alexander puer magnus, pp. 349-56; Norberg, Paulin
d’Aquilée, p. 87 (passim); Ongaro, Cultura e scuola, p. 3;
Robertson, Service-Books, pp. 411-2; Spagnolo, Biblioteca Capitolare,
pp. 161-2; Stella, Poesia carolingia, pp. 325, 370, 374, 413-4; Stella, Problemi
ecdotici, pp. 243, 252; Stella, Raccolte di ritmi , pp. 810-1 (passim);
Stotz, Alexander puer magnus, pp. 139-49; Stotz, Sonderformen, p.
354; Strecker, Zu den karolingischen Rhythmen, pp. 601-52; Troncarelli, Consolatio
Philosophiae, p. 149; Turrini, Biblioteca Capitolare, p. 412;
Turrini, Codici capitolari, p. 40; Winterfeld, Geschichte, p.
390; Zivelonghi, Specimina scripturarum, pp. 74, 124; Zivelonghi- Cervato,
Antonio Masotti, pp. 162-3.
Permalink Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/verona-biblioteca-capitolare-lxxxviii-(83)-manoscript/4440
Verona, Biblioteca Capitolare, XC (85) (= Ve)
Sec. IX ex.-X in.; membr. (molti fogli sono palinsesti); ff. 141; mm 150 x
118; minuscola carolina vergata da almeno 30 mani diverse; testo a piena
pagina.
L’origine del codice (ritenuto da G. G. Meersseman di produzione locale e
allestito da chierici del Capitolo di Verona per interessi di natura
prettamente pastorale) è stata più recentemente ricondotta a Monza (cfr.
Stella, Raccolte di ritmi , p. 810). Esso consta di più fascicoli di
fattura eterogenea, esemplati come esercizio scolastico da giovani chierici (in
parte su precedenti rasure), per un totale di almeno 30 mani diverse. Le carte
5r-21v (contenenti ab origine i ritmi Christus rex, Qui de morte,
Fuit Domini – strofe 6,3- 10 – e Audax es uir) sono interamente
palinseste (la scriptio inferior è leggibile solo con lampada di Wood) e
tramandano tre sermoni di Agostino, eseguiti da mano leggermente posteriore. La
raccolta poetica è stata probabilmente prodotta per finalità pastorali e
liturgiche.
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, p. 85; Amiet, Sacramentaires et Missels, p. 359 nr. 47; Avalle, Vita ritmica di San Zeno, p. 11 n. 1; Baldassarri, Rec. a Marchi, Versus de nativitate, p. 278; Baroffio, Codici liturgici, p. 273 n. 84; Barrett, Music and Writing, p. 55 (passim); Belloni-Ferrari, Biblioteca Capitolare, pp. 106, 154; Biblioteca capitolare. Verona, p. 75; Bischoff, Mittelalterliche Studien, II, p. 27; Björkvall, Unique Piece, p. 50; Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 121, 134; Blume, Die Hymnen, pp. XVIII, XL-XLI (passim); Bottiglieri, Codici veronesi, pp. 275- 87; Bourgain, Recueils, pp. 119, 123 e n. 23, 124; Cattin, Cattedrale di Firenze, p. 7 (passim); Cavallo, Libri scritti, p. 774 n. 53; Cervato, Raterio da Verona, pp. 73-91; Crocker, Ninth-Century Sequences, p. 376; Crocker, Rec. a: N. de Goede, The Utrecht Prosarium, p. 525; Crocker, The Troping Hypothesis, p. 187; Drumbl, Ursprung, p. 65; Dümmler, Handschriftliche Überlieferung, pp. 152-5; Franceschini, De caritate, p. 366; Gamber, CLLA, p. 589; Giuliari, Capitolare di Verona, pp. 154- 6, 163, 174, 309, 312 (passim); Gneuss, Latin Hymns, p. 412; Gozzi, Composizioni musicali, p. 226; Grégoire, RLI I, p. 576; Guglielmo da Pastrengo, p. 203 n. 477; Iversen, Cycle de Pâques, p. 41 (passim); Iversen, Early Tropes, p. 187; Iversen, Tropes du Sanctus, p. 57 (passim); Jonsson, Cycle de Noël, p. 49 (passim); Jullien, Tradition des Hymnes, pp. 69, 96-7, 157, 162; Lendinara, Paolino d’Aquileia, pp. 360-1; Manoscritti filosofici e scientifici, pp. 14-5; Marchi, Biblioteca Capitolare, pp. 163-7; Marchi, Versus de nativitate, pp. 261-5; Marcusson, Tropes de l’alleluia, p. 13 (passim); Mearns, Early Latin Hymnaries, p. XVIII (passim); Meersseman, Il codice XC, pp. 11-44; Meersseman, Ministerio nel IX sec., pp. 3-19; Meersseman, Ordo Fraternitatis, pp. 154-8; MGH Poetae I, pp. 24, 124, 126, 434; MGH Poetae II, p. 159; MGH Poetae IV, 2, pp. 450-1; MGH Poetae VI, 1, p. 208; Möller, Paulin d’Aquilée, pp. 106-12; Norberg, Ad Paulinum, p. 1; Norberg, Paulin d’Aquilée, p. 87 (passim); Norberg, Poésiez, pp. 55-9, 112-4; Paredi, Età barbarica, pp. 123-4; Peebles, Displaced manuscript, p. 8; Petrucci, Alfabetismo, pp. 120-1; Phillips-Huglo, Rex caeli, pp. 36-43; Piazzi, Prefazione, p. 7; Pighi, Verona nell’ottavo secolo, pp. 33-5; Pighi, Versus de Verona, p. 3 (passim); Ropa, Ritmo Strecker XLV, pp. 42-8 (passim); Schaller, Das alkäische Hendekasyllabus, p. 259; Spanke, Sequenzenstudien, pp. 299-300, 308; Stella, Poesia carolingia, pp. 324 e n.16, 325, 330, 398, 413-4; Stella, Problemi ecdotici, pp. 243, 245, 248-50, 254; Stella, Raccolte di ritmi , pp. 810-1 (passim); Stotz, Sonderformen, p. 353; Strecker, Die reskribierten Blätter, pp. 773-7; Strecker, Zu den karolingischen Rhythmen, pp. 626-49; Tristano, Geometrica et musica, pp. 131-40 tavv. 3; Turrini, Codici capitolari, p. 40; Winterfeld, Geschichte, p. 390; Zivelonghi, Specimina scripturarum, pp. 76-7, 124; Zivelonghi, Codici liturgici, pp. 36-7, 86; Zivelonghi-Cervato, Antonio Masotti, pp. 162-3.
Permalink Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/verona-biblioteca-capitolare-xc-(85)-manoscript/980
Sec.
XIV; membr.; ff. 446; formato in-quarto; testuale gotica di almeno due mani
diverse; testo a piena pagina.
Il
manoscritto è originario di Salzburg. La stessa mano che ha vergato i testi
precedenti e successivi copia il ritmo Gratuletur (f. 101r) in testuale
gotica su campo di scrittura a piena pagina. Il codice era certamente destinato
ad uso liturgico.
Bibliografia: Buberl, Die illuminierten Handschriften, p.
218 nr. 275; Karnowka, Breviarium Passaviense, p. XVII.
Permalink
Mirabile: http://www.mirabileweb.it/manuscript/vorau-stiftsbibliothek-378-(lxxxix)-manoscript/131087
Sec.
X (936-962 ca.); membr.; ff. I, 227; mm 203 x 155; minuscola carolina di due
mani diverse; campo di scrittura a piena pagina.
Il
manoscritto è originario dell’abbazia di Sankt Alban a Mainz e proviene
dall’abbazia di Sankt Margareth in Waldkirch (cfr. RISM. Processional,
p. 35). Il ritmo Homo quidam (f. 116r) è stato vergato da mano unica in
minuscola carolina ed è interamente corredato di notazione neumatica. Per il
codice si desume un uso liturgico.
Bibliografia: Alberto: Eugenius Toletanus.Opera omnia, p.
193 n. 92; Amiet, Trois manuscrits, pp. 101-2; Andrieu, Ordines
Romani, I, pp. 404-19; Atkinson, Amnos tu theu, p. 19; Atkinson, Earliest
Agnus Dei, p. 13; Atkinson, Missa greca, pp. 125, 127-9, 139;
Björkvall-Haug, Rhytmischer Vers, pp. 122, 134, 138-9, 145-7;
Björkvall-Haug, Text und Musik, pp. 2-5, 7-10, 14 16 18, 21-3; Bourque, Sacramentaires
romains, II.2 p. 360 nr. 475; Brockett, Antiphons in Vienna 1888,
pp. 123-45; Chavasse, Formulaires Dominicaux, p. 308 n. 1; Drumbl, Ursprung,
pp. 46-7, 51, 53-7; Gamber, CLLA, nr. 1580; Hallinger, Consuetudo
Sigiberti, p. 157 n. 8, tav. IXa; Hofmann, Buchkunst, pp. 265-6;
Hofmann, Tropen, II, p. 176; Iversen, Tropes de l’Agnus Dei, p.
25 (passim); Kapp, Ardua spes mundi, p. 99; Lendinara, Paolino
d’Aquileia, p. 362; Mazal, Byzanz, p. 279 nr. 208; Mazal, Wissenschaft
im Mittelalter, nr. 209; Menhardt, Verzeichnis, p. 60; Novak, Fragmente,
p. 312 n. 87; Opfermann, Litania Italica, pp. 306-19; Riou, Carmina,
pp. 23, 26; RISM. Processional, pp. 35-7; Stella, Problemi ecdotici ,
pp. 243, 248; Stella, Raccolte di ritmi , p. 815 n. 36, 828 (passim);
Stotz, Ardua spes mundi, p. 14; Vogel, Précisions, pp. 145-62;
Vogel-Elze, Pontifical romano-germanique, pp. 13-4, 16, 71 (passim);
Steinmeyer, Die Sprachdenkmäler, n. LXIV.
Permalink
Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/wien-österreichische-nationalbibliothek-1888-manoscript/22819
Sec.
XV-XVI; membr.; ff. 316; formato in-quarto; minuscola corsiva; testo a piena
pagina.
Il
ritmo Audax es uir (f. 244r-v) è stato vergato a piena pagina da un’unica
mano di sicura origine tedesca. Precede il titolo: Versus de contemptu mundi.
Il codice era certamente destinato ad uso liturgico.
Bibliografia: Acta concilii Constanciensis, p. LXXIII;
Denis, Codices manuscripti, p. 2932; Herren, Hisperica Famina, p.
4 (passim); Mone, Lateinische Hymnen, I, pp. 366, 368, 396;
Stella, Problemi ecdotici , p. 247 n. 17.
Permalink
Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/wien-österreichische-nationalbibliothek-11857-manoscript/2798
Sec.
IX-X; membr.; ff. 267; mm 275 x 190; minuscola carolina; testo a piena pagina.
La
stessa mano che ha vergato il testo precedente copia in minuscola carolina il
ritmo Gratuletur (f. 225r) su campo di scrittura a piena pagina. Il
codice è una silloge epistolare ad uso scolastico.
Bibliografia: Ambrosii Autperti Opera, pp. 884, 984 (passim);
Erhart, Ambrosius Autpertus. Sermo in purificatione, p. 83; Silvestre, Opera
d’Ambroise Autpert, p. 310.
Permalink
Mirabile:
http://www.mirabileweb.it/manuscript/zürich-zentralbibliothek-rh-41-(408)-manoscript/121184
1 Quando
non è stato possibile dare le misure reali dei codici espresse in millimetri,
si sono offerte indicazioni generiche sul formato (in folio, in quarto, in octavo),
come indicato di volta in volta nei cataloghi a stampa consultati.
2 Poiché
i cataloghi di manoscritti editi nel corso dei sec. XIX-XX offrono in genere
modelli di descrizione qualitativamente e quantitativamente differenziati (in
quanto più o meno dettaglia- ti), si è scelto di fornire i dati codicologici
essenziali, generalmente reperibili in qualunque tipo di catalogo o comunque
implementabili attraverso l’osservazione diretta dei rispettivi microfilms o
riproduzioni fotografiche.
3 Il
contenuto dei singoli manoscritti è stato desunto dai cataloghi consultati; in
taluni casi, tuttavia, si è preferito normalizzare i dati relativi ai nomi
degli autori e ai titoli delle opere onde agevolarne la consultazione. I testi
anepigrafi che nei cataloghi non risultano attribuiti o identificati, sono
stati lasciati nella forma documentata nel catalogo stesso (perché in assenza
di incipit risulta impossibile procedere ad una più esatta identificazione). In
assenza di cataloghi a stampa il con- tenuto del codice è stato descritto
attraverso l’esame dei microfilms o la consultazione di cataloghi di
manoscritti on line. I codici di contenuto liturgico (notoriamente
comprendenti molteplici e complesse partizioni interne: Proprio del tempo,
Proprio dei Santi e Comune ecc.) se privi di indicazioni più esatte sono stati
descritti in modo sommario (ad esempio: Rituale, Breviarium, Hymnarium ecc.).
Per quanto concerne l’indicazione dei fogli in cui le varie opere risultano
trascritte sono state seguite alla lettera le indicazioni offerte dai
cataloghi: le schede basate su cataloghi più moderni offrono indicazioni
dettagliate su fogli, recto o verso, colonna a o b; quelle basate
su cataloghi meno avanzati offrono unicamente il numero del foglio o della
pagina (senza specifica di recto , verso e colonne).
4 Vengono
indicati di volta in volta gli studi di riferimento (in genere i più recenti).
5 Mi
riferisco in modo particolare ai cataloghi messi on line a cura del centro
Monastic Hill (che permette di recuperare informazioni essenziali sui codici
conservati nelle biblioteche dell’Austria, in certi casi ancora prive di
moderni cataloghi a stampa) e dal catalogo informatizzato www.Manuscripta-mediaevalia.de
(strumento utilissimo per lo studio e la
conoscenza dei codici conservati in Germania).